E’ stata fissata per domani l’autopsia sul corpo dell’insegnante uccisa la notte tra il primo e il due gennaio a Bagheria dalla figlia di diciassette anni.

L’esame sarà eseguito presso l’istituto di medicina legale del Policlinico dei Palermo e dovrà chiarire alcuni aspetti. La ragazza ha raccontato, dopo alcune versioni contraddittorie, di avere strangolato la madre tenendo stretto il collo fino a quando lei non ha più respirato.

Di contro i medici del 118 e il medico legale hanno trovato nei pressi del letto sia del Toradol che è un antidolorifico che del Minias che è un medicinale sedativo. Forse medicine che hanno stordito la maestra che ha lavorato per anni e molto apprezzata alla direzione didattica di Casteldaccia. Saranno gli esami a stabilire se la donna fosse o meno cosciente quando la figlia ha tentato di ucciderla.

Tutti aspetti che dovranno essere chiariti anche con gli esami che verranno eseguiti sui tessuti della donna. Solitamente per queste risposte serviranno almeno tre mesi. Tanto è il tempo che si prendono i periti quando vengono eseguiti questo tipo di esami.

Dopo l’autopsia il corpo verrà restituito alla famiglia per dare l’ultimo saluto, celebrare il funerale. Il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli sta valutando se proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali.

Si terrà giovedì l’udienza di convalida del fermo davanti al gip del tribunale per i minorenni della ragazza che ha confessato di avere ucciso la madre a Bagheria.

La ragazza dopo avere raccontato alla procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna di avere ucciso la madre si è chiusa nel più totale silenzio. La studentessa del liceo di Bagheria è sorvegliata a vista.

Gli agenti della squadra mobile stanno proseguendo nelle indagini per cercare di chiarire alcuni punti oscuri della vicenda. In queste ore stanno sentendo i vicini di casa, molti dei quali legati da un rapporto di parentela con la vittima e la giovane e quanti conoscevano sia la madre che la figlia.

In tanti hanno raccontato dei dissidi nati nell’ultimo periodo tra il genitore e la studentessa. Il padre di origini polacche le aveva lasciate molti anni fa. Pare che la figlia non avesse più intenzione di restare in casa con la madre.

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