Una fusione di culture attraverso i sapori e i profumi di altri Paesi. Per ritrovarsi e confrontarsi, per parlare di diritti, di accoglienza ed integrazione.

Aprirsi al dialogo

“Dobbiamo considerare tutto il mondo un unico Paese, perché siamo tutti uguali. In un’epoca come la nostra, nella quale purtroppo non manca l’intolleranza, è necessario più che mai aprirsi al dialogo”.
Lo dice a BlogSicilia Abibata Konatè, meglio conosciuta come Mamma Africa, una donna proveniente dalla Costa d’Avorio e da molti anni residente a Palermo e fortemente impegnata nel sociale.

“I sapori del mondo”

Mamma Africa sarà tra le protagoniste dell’evento “I sapori del mondo”, promosso dall’associazione Mediter, (della quale è presidente Victor Matteucci), e che avrà luogo il 23 febbraio, a partire dalle 20, negli spazi del Cre.Zi.Plus di Palermo. A preparare una cena davvero speciale, saranno tre donne: Mamma Africa, Katiana Cruz (Capo Verde), Fara (Filippine). Proporranno piatti tipici dei loro paesi, accompagnati da una bevanda a base di zenzero.
Non una semplice sfida culinaria quindi, ma il primo di una serie di incontri che fanno parte di un progetto che proporrà, sempre al Cre.Zi.Plus, un ciclo di serate che partendo dalla cucina mira a favorire il dialogo interculturale.

Chi è Mamma Africa

“Ho accettato con gioia di partecipare a questo evento – spiega Mamma Africa – perché credo che sia importante l’incontro tra culture diverse per comprendere che facciamo tutti parte della stessa umanità, senza distinzioni e che bisogna sempre tendere la mano a chi ha necessita di aiuto”.
Mamma Africa è arrivata a Palermo nel 1994, per seguire il marito che si era già stabilito in città per motivi di lavoro. “Ho subito notato – dice – che tantissime erano le persone in difficoltà, che avevano bisogno di un pasto o semplicemente di una parola di conforto”.
La donna inizia a svolgere la sua attività soprattutto nel quartiere Ballarò, ma anche in altri rioni dove il disagio sociale è elevato. Nel 1999 fonda Mamma Africa Onlus, un’associazione benefica che crea un ponte tra Palermo e l’Africa, in particolar modo la Costa d’Avorio e il Burkina Faso, paese d’origine del marito.
In Africa hanno aperto, insieme, una scuola, un centro di formazione professionale per le donne, istituito una borsa di studio, e il loro prossimo obiettivo è la costruzione di un asilo per bambini, “perché così – spiega – le mamme che vanno a lavorare nei campi non dovranno più portarli con sé o lasciarli da soli”.

“Quando aiuto gli altri mi sento libera”

Da anni Mamma Africa si occupa ormai del prossimo. “Prima abitavo a Ballarò – racconta – in una grande casa dove accoglievo i migranti. Proprio quelli che vediamo arrivare in tv sui barconi con il loro carico di traumi subiti ma che non perdono la speranza in una vita migliore. Ho iniziato ad aiutarli partendo dalla mia più grande passione, quella per la cucina, preparavo i pasti per chi non aveva nemmeno un centesimo per procurarsi il cibo. Poi ho capito che c’era tanto ancora da fare, sia a Palermo che in Africa, dove le condizioni di vita sono assai difficili”. Ma perché dedicarsi agli altri? La riposta arriva immediata. “Quando aiuto chi è in difficoltà – aggiunge ancora Mamma Africa – mi sento felice e libera. Provo una emozione che non so spiegare bene. Credo che l’amore verso gli altri aiuti a vivere meglio. Io a Palermo ho trovato la mia seconda casa, adesso, nel nome della solidarietà e della condivisione, posso dire di avere tanti ‘figli’, tanti fratelli e sorelle, tante madri e tanti padri. E a chi non è favorevole all’arrivo dei migranti in Italia posso solo dire che io conosco tante storie di dolore. Sono persone che scappano dalla fame e dalla guerra. Dovremmo accoglierle, invece c’è chi le considera una sorta di pericolo. Questo mi fa tanto male”.

L’obiettivo della cena

Mamma Africa, che ha anche vinto due volte il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, non vede l’ora di indossare il suo grembiule e mettersi ai fornelli per la cena alla quale parteciperà. “L’obiettivo della serata – aggiunge – è quello di far conoscere le nostre culture, le nostre storie e far comprendere che l’integrazione è possibile”. Dopo l’evento Mamma Africa tornerà in Costa D’Avorio, dove si reca periodicamente, perché sono tanti i progetti ai quali sta lavorando. “Non ci possiamo fermare – conclude – c’è tanta gente che ha bisogno di aiuto”.

Mediter

A promuovere l’evento, come detto, è Mediter, rete euro-araba nata nel 2011 con sede a Bruxelles e sedi operative a Beirut e a Palermo, che ha come obiettivo strategico il supporto alle dinamiche di genere e alla leadership delle donne nel Mediterraneo; l’abbattimento delle barriere etnico-religiose, culturali, economiche e sociali che in qualsiasi modo si frappongono all’affermazione della donna nei settori produttivi, amministrativi, imprenditoriali; la promozione di iniziative idonee all’abbattimento di barriere socioculturali e socioeconomiche, in particolare attraverso progetti e programmi di cooperazione, inclusione e sviluppo delle donne e dei soggetti vulnerabili.

Come partecipare alla cena

In occasione della cena verranno proposte quattro pietanze: Allokò e Cous Cous di Mamma Africa (Costa d’Avorio),
Caciuppa di Katiana Cruz (Capo Verde), Turon di Fara (Filippine).
Il costo della serata è di 15€
Per info e prenotazioni 334.1520175.
Parte del ricavato della serata andrà a favore delle donne assistite da Mediter.

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