“Il comune di Palermo si costituisce parte civile e chiede un risarcimento, nel caso di condanna, da mezzo milione di euro agli imputati, molti dei quali funzionari e dirigenti comunali, alla luce della presunta lottizzazione abusiva di via Miseno a Mondello, oggetto di un recente processo penali in itinere. Secondo l’accusa, sull’area di pregio ambientale, sarebbero state rilasciate concessioni edilizie in assenza dell’autorizzazione paesaggistica dei competenti uffici regionali, ma soprattutto in assenza dell’obbligatorio piano particolareggiato, indispensabile per legge, ai sensi dell’art. 7 delle norme tecniche di attuazione (NTA) del vigente PRG, che impone, per Mondello, per terreni superiori a 1000 mq, per potere costruire, l’adozione da parte del consiglio comunale, di un preventivo piano particolareggiato”. Lo afferma in una nota Nadia Spallitta, esponente di Liberi e Uguali.

“Il piano particolareggiato è lo strumento attuativo, che consente di dotare il territorio, di urbanizzazioni primarie (strade, impianti, fogne, etc.) e secondarie (scuole, ospedali, biblioteche, giardini, etc), indispensabili per garantire servizi agli abitanti nel rispetto degli standard urbanistici – continua Nadia Spallitta -. A Palermo, poi, l’adozione di un piano particolareggiato, ai sensi dell’art.12 delle NTA è necessaria anche per le zone “Cb”, per i lotti edificatori superiori ai 2500 mq. Se non che, sembrerebbe che, negli ultimi anni, queste disposizioni, peraltro conformi a consolidati principi giurisprudenziali, siano state disattese dalla stessa Amministrazione. In particolare, il Comune, che oggi chiede i danni ai suoi dirigenti per avere rilasciato concessioni edilizie, in assenza dello strumento esecutivo, contestualmente, invece individua (sanando?) circa 35 casi similari, per lotti di grandi dimensioni, che si estendono complessivamente su una superficie di circa 120.000 mq, di interventi edilizi a Mondello e in zone Cb, in assenza dei preventivi e obbligatori piani particolareggiati e senza che il Consiglio Comunale si sia mai espresso.”

“In altri termini l’Amministrazione inserisce questi interventi edilizi in blocco nel “redigendo” nuovo piano regolatore, (in particolare nello schema di massima), quando invece, probabilmente, dovrebbe avviare i procedimenti amministrativi di cui al DPR 380/2001 e di cui alla l.r. 17/1994 sulle violazioni edilizie, e conseguentemente accertare, in via amministrativa la sussistenza di eventuali abusi edilizi ed urbanistici, ed adottare i conseguenti provvedimenti repressivi e sanzionatori. In sintesi, se si è edificato in assenza di Piani Particolareggiati, ancorchè obbligatori, se ne deve desumere che una parte della nostra città ed in particolare, Mondello, a dispetto della sua connotazione di bene di rilevanza ambientale sottoposta a vincolo paesaggistico, potrebbe risultare in parte edificata “irregolarmente”.

“Ritengo pertanto – conclude l’esponente di LeU – che l’Amministrazione comunale, indipendentemente dagli esiti di un giudizio penale, debba in via amministrativa, affrontare il tema in modo uniforme e trasparente; inoltre, data l’importanza di questioni che interessano anche le competenze dell’Assessorato Territorio ed Ambiente, la Regione, soprattutto per la zona di Mondello, dovrebbe avviare una procedura ispettiva ed eventualmente sostitutiva, per capire se sia stato corretto l’iter amministrativo fin qui seguito per il rilascio delle concessioni edilizie, adottando tutti gli opportuni provvedimenti per la tutela di beni collettivi di valenza storica ed ambientali.”

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