“Anche quest’anno per ricordare insieme le donne vittime di femminicidio venerdì 13 luglio saremo in piazza Politeama dalle ore 18.00. Insieme, a chi vuole unirsi in segno di testimonianza e sensibilizzazione, disegneremo le sagome delle 114 donne uccise nel 2017. I cittadini e le cittadine sono invitati/e a portare un fiore!”.

E’ l’invito rivolto alla cittadinanza dal Centro antiviolenza Le Onde Onlus di Palermo.

La Convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne (ratificata dall’Italia con la Legge 27 giugno 2013, n. 77), riconosce con profonda preoccupazione che le donne e le ragazze sono spesso esposte a gravi forme di violenza, tra cui la violenza domestica, le molestie sessuali, lo stupro, il matrimonio forzato, che costituiscono una grave violazione dei diritti delle donne e delle ragazze e il principale ostacolo al raggiungimento della parità tra i sessi. La Convenzione afferma che le donne che soffrono violenze hanno diritto a servizi dedicati/specializzati e a servizi generali con personale formato e qualificato al fine di garantire misure di sostegno e di protezione adeguate alle tipologie di violenza che le donne e le ragazze hanno subito.

Come Rosalia, secondo la leggenda popolare a cui l’iniziativa si riferisce, fu vittima di quelle pressioni all’interno della sua famiglia da cui è riuscita a sfuggire con l’eremitaggio, molte donne nella vita di tutti i giorni soffrono violenze. Le donne, italiane e straniere, muoiono principalmente per mano dei loro mariti, ex-mariti, padri, fratelli, fidanzati o amanti, sfruttatori per le ragazze vittime di tratta.

“Anche quest’anno vogliamo ricordarle – prosegue la nota – e nello stesso tempo vogliamo dare seguito al movimento #metoo che ha attraversato il mondo rafforzando il principio che l’indicatore della violenza maschile verso le donne è “la parola della donna”: sosteniamo i Centri Antiviolenza che da più di vent’anni sono i luoghi fondati dalle donne dove questa parola viene accolta, creduta e trasformata in un percorso di uscita dalla violenza.

Succede che nonostante le donne chiedano aiuto ai servizi e alle istituzioni, non vengano credute. Operatori e operatrici dubitano della parola delle donne, si chiedono se non siano conniventi o addirittura provocatrici. Così proprio quelle donne che hanno la forza per riconoscere la violenza e chiedere sostegno subiscono nuovamente violenza, questa volta da chi dovrebbe aiutarle.

Si chiama vittimizzazione secondaria; per questo #ioticredo”

La manifestazione “Nessuno tocchi Rosalia – Palermo contro la violenza verso le donne” è sui social network con un evento Facebook
https://www.facebook.com/events/213061912667597/