La Cgil Palermo sostiene convintamente la battaglia per non fare chiudere l’Istituto Gramsci di Palermo ed è vicina al presidente Salvatore Nicosia e ai lavoratori che in questi lunghi anni hanno operato per consentire a un pubblico vastissimo di studiosi, studenti, militanti e cittadini la fruizione di un patrimonio culturale di inestimabile importanza.

“L’Istituto Gramsci è un luogo aperto e di partecipazione diretta per tutti e rappresenta con il suo archivio della storia della Sicilia e i continui momenti di studio, le presentazioni di libri e le attività di approfondimento, un luogo di conoscenza e stimolo di cui la città non può essere privata – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, che ha firmato l’appello diffuso in queste ore per tenere in vita l’istituzione culturale che ha sede ai Cantieri culturali della Zisa – L’attività del Gramsci deve essere a tutti i costi sostenuta. La ricca documentazione che si trova nell’istituto, i libri, i periodici i quotidiani conservati sono un materiale prezioso per ripercorrere la storia palermitana e siciliana, della quale fa parte a pieno titolo la storia del movimento operaio. I documenti interni di partiti e sindacati, le lettere, il materiale propagandistico, le relazioni politiche ed economiche dallo sbarco degli alleati in Sicilia in poi, rappresentano uno strumento di ricerca insostituibile per comprendere il passato e il presente della nostra città con al centro anni di lotta per i diritti e di conquiste sociali”.

Su indicazione del sindaco Leoluca Orlando, gli uffici del Settore del Patrimonio hanno predisposto un provvedimento di rinnovo del rapporto concessorio con l’Istituto Gramsci che in atto fruisce di alcuni locali dei Cantieri culturali della Zisa nei quali svolge attività culturali.

“Intendiamo dare il massimo riconoscimento – ha detto Leoluca Orlando – e la massima valorizzazione all’importante lavoro culturale che l’Istituto compie e per questo sono certo che già nei prossimi giorni potremo sottoscrivere un accordo che permetta la prosecuzione
dell’attività”.