È vigilia di Italia-Macedonia del Nord, sfida decisiva per l’accesso ai Mondiali 2022 in Qatar. Come ogni attesa che si rispetti è il tempo dei pronostici per la partita che mette in palio la finale dei play off per le qualificazioni alla rassegna iridata contro la vincente tra Portogallo e Turchia.

Ma si parla anche dell’ordinanza emanata e firmata nelle scorse ore dal sindaco Leoluca Orlando che restringe la vendita di alcolici proprio in concomitanza con la partita che si giocherà domani, giovedì 24 marzo, alle 20.45 al Renzo Barbera in uno stadio gremito.

“Noi favoriti ma sarà dura”

Sul pronostico, sono sostanzialmente tutti d’accordo. L’Italia è favorita per storia e tradizione ma c’è la paura di ricadere nel baratro di 5 anni fa quando la nazionale di Ventura mancò la qualificazione a Russia 2018. E si spera anche nella cabala: Azzurri al Barbera 13 volte vincenti su 15 precedenti.

Francesco Inzone, sottolinea “Sarebbe brutto un secondo mondiale consecutivo senza l’Italia. Penso che con la Macedonia si possa vincere con 2 gol, segneranno Immobile ed Insigne”.

Per Marco Vitale, invece, “L’Italia è favorita ma ha più da perdere rispetto alla Macedonia. Una partita semplice solo sulla carta perché avrà tante insidie. Saremo allo stadio, in tribuna a sostenere gli azzurri”.

Gli fa eco Gianluca Rosella “Passiamo ed andremo ai Mondiali ma con la Macedonia potrebbe essere veramente dura. Non escludo i supplementari”.

“Ordinanza non calzante”

Arrivano critiche però sull’ordinanza che restringe la vendita di alcolici. E non solo dai gestori dei locali. Christian Picciotto “Non credo sia un’ordinanza calzante perché va a restringere molto la possibilità di socialità. L’impossibilità di fare musica dopo un determinato orario. È una grande pecca per la città. In questo momento trovo questa ordinanza controproducente”.

Per altri è un’ordinanza giusta a “metà”. “Da una parte è giusta – osservano Marco Vitale e Gianluca Rosella – perché si limita il fattore di rischio con un maggior ordine dentro e fuori lo stadio. Da un’altra parte dico che potrebbero pensarci le forze dell’ordine”.

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