Dopo una partenza a rilento che ha reso necessario un rinvio, l’Ars sprinta per tutto il pomeriggio esaminando le variazioni di Bilancio in una sorta di corsa contro il tempo. Ma alla fine Sala d’Ercole si è arrende alle 20 e 30 quando è mancato il numero legale. Eloquente la foto che mostra l’Aula ormai deserta diffusa dalla Lista Musumeci.

La mini-finanziaria è stata discussa solo in parte,  il resto infatti sarà analizzato in settembre quando è prevista la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva.

Nella manovrina c’è di tutto (non a caso è una omnibus). Finora sono stati già approvati i punti che prevedono i fondi euro per garantire gli stipendi ai dipendenti delle ex Province che rischiavano di non percepire gli emolumenti.

E’ infatti approvato l’articolo 5 in cui verranno trasferite anche le risorse per garantire l’avvio del servizio di assistenza ai disabili già dall’inizio dell’anno scolastico. Inoltre è stato soppresso l’articolo 10  così si procederà agli affidamenti alle cooperative che assicurano da tempo l’assistenza agli alunni disabili. Proprio gli operatori hanno seguito l’evoluzione dei lavori in aula con un presidio davanti Palazzo dei Normanni.

Disco verde anche per l’articolo 7 che prevede lo stanziamento di 2 milioni e 400 mila euro da erogare sotto forma di contributo per “garantire l’accoglienza gratuita nelle scuole per l’infanzia non statali degli alunni in condizioni disagiate, nella misura di due alunni per sezione”.

Via libera anche ai fondi per l’agricoltura ed in particolare a quelli, circa un milione di euro, per la promozione del vino siciliano. “Serviranno ad ampliare le risorse a disposizione del comparto vinicolo – ha detto l’assessore Antonello Cracolici – e saranno reinvestiti in attività di promozione internazionale dei vini siciliani. Si tratta di risorse aggiuntive  ottenute grazie alla vendita di circa 1000 ettari di diritti di reimpianto assegnati alla Sicilia. Con questa norma abbiamo voluto dare un ulteriore segnale ad un settore un forte crescita che rappresenta il made in Sicily in tutto il mondo”

E’ stato anche approvato il mutuo da 18,9 milioni di euro che verrà stipulato dalla Regione per salvare le terme di Acireale e Sciacca, visto che erano divise la proprietà dei beni dall’usufrutto e si è voluto ricongiungere il tutto. I fondi serviranno a ripianare i debiti e pagare i dipendenti.

Passa anche la norma che che toglie ai Comuni il 30 per cento dell’incasso da biglietti di musei e aree archeologiche. La quota passerà direttamente alla Regione che utilizzerà i proventi esclusivamente per la manutenzione dei siti.

Nei giorni scorsi la norma era stata duramente contestata dai Comuni: “Rifiutiamo una visione miope in base alla quale i beni culturali sarebbero di ‘proprietà’ della Regione siciliana (o ancor peggio dell’assessorato Beni Culturali) o degli Enti locali cui è affidata la gestione”, avevano dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia.

E’ passato anche l’articolo 8 sulle disposizione in materia di Consorzi di Bonifica ma c’è da registrare il braccio di ferro con il governo: “Alla fine il risultato non è quello che volevamo ma siamo comunque soddisfatti per i 3,7 milioni di euro destinati alla riduzione dei canoni irrigui”, dicono il vicepresidente del gruppo PD Giovanni Panepinto ed i parlamentari Mario Alloro, Giuseppe Arancio, Pippo Digiacomo ed Antonella Milazzo.

“Resta il rammarico per l’ostilità dell’assessore Baccei – aggiungono i parlamentari PD – che ha impedito l’approvazione della nostra proposta, che prevedeva di utilizzare i ‘cinquantottisti’ dei consorzi di bonifica per 78 giornate lavorative per poter svolgere lavori di manutenzione che adesso saranno affidati a soggetti esterni”.

Tutto si è fermato durante la discussione dell’articolo 6, quello sugli enti locali, quando è mancato il numero legale. A poco a poco si sono svuotati gli scranni della maggioranza ed è venuto meno il numero legale.

“Oggi si è consumata infatti una pagina vergognosa, con i deputati della maggioranza che hanno abbandonato progressivamente l’Aula, facendo venir meno il numero legale e costringendo la presidenza a rinviare i lavori a settembre – ha commentato Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia – .Allo stesso modo poco opportuna è sembrata la decisione dell’assessore Baccei di andare via anzitempo, divenendo anche per gli altri esempio negativo“.

“Se non avessero dato inspiegabilmente la priorità alla legge elettorale, votata solo per fermare il M5S – hanno affermato i deputati 5stelle – ci sarebbe stato il tempo per dare ai siciliani le risposte che attendevano. E invece sono tutti scappati dall’aula, presidente e assessori in testa, per correre al mare, incuranti delle conseguenze di tale scellerata decisione. E dire che in mattinata avevano usato il grimaldello della responsabilità per fare restare in aula i deputati”.