Candidati buttati nella mischia quasi a casaccio, eventi politici veloci ed inattesi, qualche polemica sull’abitudine di evitare i giornalisti e poi qualche altra sulle scelte fatte, non ultima una materia che le è quasi caduta fra capo e collo anche se si tratta di una sorta di ‘promozione’, le Unioni civili.
Cosa resta della oschidue giorni siciliana del Ministro Boschi che ha toccato Catania, Palermo e Trapani? tanto e poco allo stesso tempo,dipende dai punti di vista.
Cento comitati per il Sì in preparazione a Palermo, mille in Sicilia è la promessa fatta dal Pd e dagli alleati ma l’assalto del comitato del Sì causa anche una reazione uguale e inversa con l’annuncio dell’avvio anche dei comitati del No.
Restano, poi, le polemiche sulle candidature. La Boschi non si è fratta scrupoli di lanciare Davide Faraone per la Regione in modo forse imprudente e anticipando i tempi e spiazzando tante trattative in corso dentro il partito. Parallelamente altri si sono sentiti in dovere di lanciare preventive candidature non alla Regione ma al Comune con Forza Italia che ha fatto un passo più lungo della gamba ne più ne meno come il Pd. Ma la gamba non era quella della Boschi in questo caso.
Fatto sta che adesso abbiamo un paio di candidati in campo: Scoma per Forza Italia al Comune e Faraone per il Pd alla Regione.
Ma ciò che è passato più sotto silenzio è un altro aspetto che forse la politica non gradisce affrontare ma che riguarda la società moderna in genere e la visione della politica intesa come governo della cosa pubblica già da domani. la legge sulle unioni civili.
Lei, il ministro delle pari opportunità Maria Elena Boschi, ne ha parlato solo su domanda. Lo ha fatto per affrontare anche la questione delle adozioni che nella legge non è contemplata ma sul cui fronte si è spostata la polemica dopo che una ventina di magistrati si sono pronunciati a favore delle adozioni per le coppie lgbti. “I magistrati applicano la legge sulle adozioni già esistente – ha precisato la Boschi – non c’è nulla che indirizzi la scelta nella nuova legge”.
Ma adozioni a parte c’è un problema giuridico rilevante, anzi più di uno. la riflessione a voce alta l’ha fatta il Presidente dell’ordine degli avvocati Francesco Greco, in realtà prima che la Boschi sbarcasse a palermo anche se il suo arrivo era annunciato. Una riflessione da giurista sul metodo e non sul merito, merito che condivide, ci tiene a precisare.
“La mia è una riflessione da giurista e riguarda il modo in cui questa legge ha visto la luce. Porre la fiducia ed evitare il dibattito su una finanziaria – dice Greco a BlogSicilia – è certamente una cosa comprensibile. In fondo il pareggio di bilancio lo abbiamo messo in Costituzione e si deve raggiungere. Anche chiedere sacrifici, aumentare l’Iva o le tasse possono essere scelte inevitabili. Ma come si può porre la fiducia su un provvedimento che riguarda la vita di tutti i giorni di tutti i cittadini, il sentire comune. Che incide sulla struttura stessa della società?”.
Greco ribadisce in più di una occasione che la sua perplessità non è in nessuno caso sui diritti riconosciuti alle coppie lgbt che sono una conquista di civiltà “Il problema è il metodo. Serviva un dibattito parlamentare che l’Italia potesse seguire. un dibattito nel quale ciascuno potesse dire la propria per arrivare a una norma che rappresentasse il paese riconoscendo tutti i diritti che vanno riconosciuti. Così, invece, c’è odor di regime e questo è preoccupante per qualunque giurista che vede ridotto il diritto a merce ormai rara”.
Greco va oltre “Unendo questo atteggiamento alla cancellazione di una delle due Camere e ad un premio di maggioranza che darà al prossimo governo il 60% certo nell’unica camera superstite, c’è di che aver paura. Il potere legislativo è messo a rischio e la capacità decisionale, di fare le leggi si sta pericolosamente spostando verso l’esecutivo. Sulla spinta dell’esigenza di risparmiare e comprimere stiamo rischiando di uccidere il principio stesso della separazione dei poteri dello Stato”.
Una preoccupazione forte che rischia di avere effetti concreti e non solo di restare materia per studiosi di diritto o scienze politiche. Gli effetti ricadranno da subito sul referendum e questi segnali potrebbero convincere tanti anche nel Pd a votare e far votare No per arginare lo strapotere di chi andrà al governo.
La norma sui diritti lgbti, poi, pone un altro tema che Greco non affronta ed è quello elle garanzie costituzionali. tutti i cittadini sono uguali ma da domani il superstite di una coppia omosessuale avrà diritto alla pensione di reversibilità, all’eredità e così via mentre il superstite di una coppia di fatto eterosessuale non lo avrà.
All’orizzonte si profilano possibili ricorsi di costituzionalità ma la risposta è già pronta. gli etero sessuali hanno il matrimonio per regolarizzare la propria posizione. e’ anche questa è una anomalia. percorsi diversi per giungere alla garanzia dei diritti fra cittadini che davanti alla costituzione dovrebbero essere uguali.
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