“La democrazia è una cosa seria e non può essere calpestata così”-. E’ indignato Alessandro Pagano segretario della Lega dei popoli Noi conSalvini della Sicilia occidentale che era stato uno dei promotori della sponsorizzazione di Ismalele La Vardera candidato sindaco di Palermo ma che si è ritrovato, dopo le elezioni, al centro di una vicenda paradossale, quella della candidatura messa in campo al fine di realizzare un documentario.

“Il ricorso, di natura penale, sarà presentato da una decina di elettori e non dalla Lega direttamente. È stata sfruttata dice Pagano – la formale candidatura a sindaco per entrare nei retroscena della politica”.

A presentare il ricorso ed assistere i ricorrenti in questa azione sarà l’avvocato Nino Caleca: “E’ una fattispecie che costituirà un precedente in Italia – spiega il penalista – perché è stata turbata la competizione elettorale. Secondo la norma ciò può avvenire tramite violenza, minaccia, inganno. Se la Procura e gli investigatori riuscissero a dimostrare che c’è stato un accordo precedente alle elezioni c’è stato inganno. La denuncia penale tutela la libertà di voto e la scelta democratica. Così – conclude l’avvocato Caleca – anche grandi capitali potrebbero inquinare qualunque tipo di elezioni, quei settemila voti potevano essere ad esempio dirottati su altre liste”.