Dopo Catania adesso a rischio c’è Palermo. Il dissesto dichiarato dalla Corte dei Conti per la città Etnea è rientrato grazie ad una norma nazionale ad hoc varata a Roma che comunque costerà sacrifici, lacrime e sangue per la città. Palermo, invece, non rischia il dissesto ma adesso la Corte dei Conti mette sotto la propria lente i bilanciom 2015 e 2016 della città che non tornerebbero.

La sezione di controllo della Corte dei conti ha inviato i rendiconti dei bilanci del comune di Palermo alla procura regionale della Corte e la ministero dell’Economia e delle finanze per le ”valutazioni di competenza su possibili profili di danno erariale” sulle criticità evidenziate. I giudici contabili hanno chiesto al sindaco di Palermo e al consiglio comunale l’adozione delle misure correttive entro 60 giorni.

“Le dimissioni del Sindaco, con il durissimo responso della Corte dei Conti sul Comune di Palermo, risultano non più prorogabili”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle, Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo.

“Sono gravi e inaccettabili le irregolarità che l’amministrazione avrebbe commesso e che hanno ripetutamente alterato i risultati economico-finanziari del Comune – affermano i portavoce del M5S – Talmente gravi che gli atti sono stati trasmessi al Mef e alla Procura della Corte dei Conti. Circostanza forse ancora più inquietante: alcune irregolarità, inoltre, sarebbero state riproposte dal Sindaco nella proposta di rendiconto 2017, approvata giovedì scorso dalla Giunta. In merito, il MoVimento 5 Stelle aveva già formalmente diffidato, senza successo, il Sindaco sull’alterazione del risultato dei residui passivi. Adesso ci rivolgeremo alla Corte dei Conti. La verità è che il Comune è già strutturalmente deficitario e l’amministrazione sta cercando di celare tale evidenza ai cittadini palermitani. Tutto ciò è inaccettabile. Orlando vada via e si commissari immediatamente il Comune”.

“Orlando e la sua giunta hanno fallito – dice invece Fabrizio Ferrandelli – e noi li richiamiamo alle responsabilità politiche di questi ultimi sei anni di gestione ribadendo la richiesta di dimissioni – dice Ferrandelli – C’è il futuro della città a cui guardare e le prossime generazioni da non compromettere ulteriormente.  Oggi è più evidente che mai il fatto che la nostra non era propaganda politica, ma consapevolezza della gestione economica-finanziaria del Sindaco.

Sono pronto, qualora Orlando continuasse a fregarsene davanti l’evidenza e non volesse dimettersi, e credo di averne dato dimostrazione, rimettendo il mio mandato da parlamentare regionale nel 2015, a recarmi dal notaio e a rassegnare il mio mandato insieme a tutti gli altri consiglieri comunali necessari al decadimento del consiglio – conclude Ferrandelli – per dare un ulteriore freno a questa amministrazione che è una sciagura per Palermo e ha fatto dimenticare perfino quanto di buono era stata capace di fare anni addietro”.