Il progetto “Palermo in Danza” torna in scena al Teatro Golden di Palermo con una doppia replica, sabato 4 (ore 20) e domenica 5 Gennaio (ore 18), di “Sogno di una notte di mezza estate”.

Lo spettacolo vedrà sul palcoscenico circa 90 giovanissimi danzatori provenienti da oltre 30 scuole di danza del capoluogo e provincia che hanno usufruito di un periodo di formazione gratuito di tre mesi, prima della messa in scena finale, affiancati da sei danzatori solisti del Teatro Massimo.

L’ensemble di danzatori racconterà, con le coreografie di Lorenzo Barberini e l’ausilio delle musiche nella composizione originale di Felix Mendelssohn, scritte per il teatro, l’intreccio originale della commedia di Shakespeare, supportato dalle video scenografie in 2D e le maschere di Fabrizio Lupo, con i fantasiosi costumi ideati da Davide Padiglione.

Ad affiancare le giovani promesse dalla danza siciliana, direttamente dal palco del Teatro Massimo saranno i solisti: Emilio Barone, Alessandro Cascioli, Gaetano La Mantia, Michele Morelli, Yuriko Nishihara e Giovanni Traetto.

La struttura drammaturgica del Sogno, così come nella versione originale, è complessa e, per l’occasione, il personaggio Puck si sdoppierà divenendo anche Narratore, nell’interpretazione di Nicola Franco che condurrà il pubblico alla comprensione dell’ingegnoso intreccio di trame che corrono, e si rincorrono, nel testo shakespeariano.

Un viaggio nato nel clima elisabettiano ma che avrà compimento ad Atene e in un bosco vicino: qui tra libellule, folletti, fate, lucciole danzanti e gufetti si assisterà alle schermaglie amorose tra il Re delle fate Oberon e la Regina Titania.

E poi ancora gli scambi di identità delle coppie perse nel bosco incantato, di cui si prenderà gioco il folletto Puck danzatore, creatura magica a metà tra terra e cielo il quale, su ordine dello stesso Oberon, compirà su di loro l’incantesimo del fiore di Cupido che fa innamorare chiunque si incontri.

“Dopo il successo dello scorso anno con la messa in scena de ‘Lo Schiaccianoci’ – dichiara Santina Franco – abbiamo voluto, ancora una volta, metterci alla prova cimentandoci con un’opera più complessa, sotto diversi aspetti, ma che ci ha offerto l’opportunità di coinvolgere molte nuove promesse della danza palermitana e di perseguire il nostro obiettivo di scambio culturale ed esperienziale tra giovani danzatori e professionisti affermati”.

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