“Nella totale mancanza di una governance regionale, la dissennata gestione degli Ato rifiuti, in fase di liquidazione da oltre cinque anni, ha avuto come protagonisti anche i comuni che si sono disinteressati della virtuosa gestione dei rifiuti e della tenuta economica del sistema tentando di proporre istanze di fallimento delle società d’Ambito e consortili, scaricando in questo modo sulla fiscalità generale i risultati di questa disastrosa situazione. Una scelta pilotata che necessita di un immediato intervento della magistratura penale e contabile, al fine di fare emergere le vere responsabilità di questa vicenda”.
Ad affermarlo intervenendo sulla vertenza rifiuti, sono i tre sindacati Fp Cgil Fit Cisl Ambiente e Uiltrasporti per voce dei segretari Claudio Di Marco, Dionisio Giordano e Pietro Caleca dopo l’allarme lanciato dall’Anci sulla crisi dei comuni legati a gestione di acqua e rifiuti. I tre segretari aggiungono: “In questa direzione le preoccupazioni espresse dall’Anci Sicilia certificano ciò che da anni abbiamo tentato di porre centro del dibattito pubblico sui rischi di tenuta economica del sistema dei rifiuti evidenziandone la rilevanza rispetto all’intera economia dell’Isola”.
Da qui la richiesta rivolta dai tre sindacati all’Anci, “in questo contesto di totale assenza di governance regionale, che si è dimostrata solo in grado di prospettare continui commissariamenti come quello di carattere nazionale, provi ad intervenire sui propri associati per evitare le continue distorsioni praticate da sindaci spregiudicati che procedono con affidamenti di servizio attraverso ordinanze contingibili ed urgenti di dubbia legittimità. Occorre dare vita ad un sistema di gestione non frammentato in grado di creare economie di scala, che sia incentrato sulla raccolta differenziata, sulla riduzione dei conferimenti in discarica, sulla infrastrutturazione di settore che punti al riuso delle materie seconde, unica strada percorribile per abbattere i costi e creare nuova occupazione”.
I tre segretari Di Marco, Giordano e Caleca, concludono “EnnaEuno, Coinres, Messina Provincia, Palermo 2 e Trapani 2, per non parlare di altre realtà che vivono vertenze altrettanto drammatiche, sono la cartina di tornasole di una Regione che non può non registrare il proprio fallimento sulla gestione dei rifiuti e che ha prodotto solo disastri per l’ambiente, per i lavoratori e per i cittadini, che continuano a pagare le tasse più alte con il servizio peggiore di tutto il paese”. Tutti temi, ribadiscono Cgil Cisl e Uil di categoria, che porteranno in piazza sabato 7 maggio i lavoratori del settore igiene-ambientale “per dire basta all’inerzia del governo Crocetta”.
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