Il prossimo 4 ottobre dalle ore 16, il pianista Ramin Bahrami incontrerà gli studenti per una masterclass sulla musica per tastiera di J. S. Bach. Il 5 ottobre alle ore 21, sempre al Conservatorio, è in programma il concerto “Bahrami suona Bach”. Sempre nell’ambito del Progetto, il 3 ottobre alle 20.30 Bahrami eseguirà le Variazioni Goldberg al Teatro Massimo.
«Nell’Iran degli ayatollah che hanno vietato la musica, un bambino di sei anni sogna di passeggiare felice nell’orangerie di un castello tedesco in compagnia di Johann Sebastian Bach. A sentirglielo ricordare, chiunque direbbe che è un predestinato.
E in effetti, quel bambino oggi ha quarant’anni anni, si chiama Ramin Bahrami e viene considerato uno dei maggiori interpreti contemporanei della musica di Bach: le sue incisioni discografiche, dalle Variazioni Goldberg all’Arte della Fuga, hanno sorprendentemente scalato le classifiche mondiali dei dischi più venduti». L’iniziativa è parte del progetto “La musica avvicina i popoli”. La vicenda del celebre musicista iraniano è infatti un esempio concreto di come la musica sia ponte fra culture diverse e fonte di speranza per chi è costretto ad abbandonare il proprio paese. Il 5 ottobre in Sala Scarlatti, Bahrami sarà al pianoforte e dirigerà un Ensemble composto da allievi dell’Istituto, tra cui alcuni che hanno recentemente terminato brillantemente il loro corso di studi. Altra solista la pianista Dorotea Cei, docente dello strumento. Ignazio Maria Schifani collaborerà al progetto dirigendo la prima parte del concerto.
Nel dettaglio gli interpreti e il programma:
Riccardo Porrovecchio e Riccardo Obiso, violino
Raffaele Pullara, mandolino
Ramin Bahrami e Dorotea Cei, pianoforte
Solisti ed Ensemble giovanile d’archi del Conservatorio “Vincenzo Bellini”
Ignazio Maria Schifani direttore (Vivaldi e Bach BWV 1043)
Ramin Bahrami, direttore (BWV 1060)
VIVALDI Concerto in do maggiore per mandolino, archi e basso continuo Rv. 425
BACH Concerto in re minore per 2 violini archi e basso continuo BWV 1043, Concerto in do minore per due pianoforti, archi e basso continuo BWV 1060
Per il concerto del 5 l’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti, che sono in numero limitato.
Ramin Bahrami è nato a Teheran nel 1976, ma ha vissuto molti anni nel nostro paese (dov’è giunto in esilio con la sua famiglia) e risiede attualmente in Germania. Allievo di Piero Rattalino al Conservatorio di Milano (dove si è diplomato con il massimo dei voti e la lode), ha proseguito i suoi studi all’Accademia Internazionale di Imola e alla Musikhochschule di Stoccarda, perfezionandosi al fianco di Robert Levin, András Schiff, Rosalyn Tureck e Alexis Weissenberg. Fra le tappe cruciali della sua carriera si ricordano i recital alla Wigmore Hall di Londra e al Festival de La Roque d’Anthéron; l’esecuzione dell’Arte della Fuga nell’ambito del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo; l’invito dell’Accademia di Santa Cecilia a prendere parte al ciclo di concerti “Piano Solo”, al fianco di solisti come Daniel Barenboim, Evgenij Kissin, Maurizio Pollini, Grigory Sokolov e Yean-Ives Thibaudet.
Ramin Bahrami incide in esclusiva per la Decca-Universal (che ha pubblicato nel 2009 un cofanetto di sei cd interamente dedicati alla musica a Bach) e ha ottenuto un grande successo internazionale al fianco dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia diretta da Riccardo Chailly. Nel suo ultimo disco, appena pubblicato, reinventa la musica di Bach al fianco di una star del pianoforte-jazz come Danilo Rea. Inoltre è presidente del World Bach-Fest e ha pubblicato, sino ad oggi, i seguenti volumi: Come Bach mi ha salvato la vita (Mondadori, 2012), Il suono dell’Occidente. Le opere musicali che hanno fatto la nostra civiltà (Mondadori, 2014) e Nonno Bach. La musica spiegata ai bambini (Bompiani, 2015).
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