I pannoloni dell’Asp di Palermo sono di nuovo al centro di polemiche e attacchi. Finiti loro malgrado protagonisti di una vicenda giudiziaria ancora aperta che ha portato alla rescissione di appalti milionari e un vero e proprio tsunami in via Giacomo Cusmano con tanto di cambi al vertice, tornano a fare parlare di sé.
In vista della rivoluzione che scatterà dal primo febbraio c’è già chi tende a mettere in dubbio la qualità dei presidi ospedalieri. Infatti, mentre prima a consegnarli erano le farmacie adesso sarà la società che si è aggiudicato l’appalto a consegnarli a casa.
Direttamente al malato arriveranno i pannoloni. Non ci sarà più nessun intermediario tra l’Asp e la società fornitrice. Un nuovo sistema che ha già qualche detrattore.
“La verità – spiega un farmacista – e che hanno risparmiato sulla qualità. Non saranno più a tre gocce e quindi più assorbenti, ma a una sola goccia. E questo comporterà la possibilità di formazione di piaghe da decubito. Una risparmio falsato visto che i presidi per le piaghe sono lo stesso a carico dell’Asp che fornirà pomate e garze per curare gli ammalati. Quelli che venivano forniti prima invece erano di qualità superiore”.
Una lettura di quanto sta accadendo che viene respinta dall’Asp di Palermo. “Siamo in una fase rivoluzionaria – dicono da via Cusmano – Abbiamo ridotto la possibilità di lucrare su questi presidi. Ricordiamo che ci sono state truffe sulla fornitura dei presidi a carico dei contribuenti. Adesso immaginiamo che ne verranno dette anche di più pesanti. Ma ormai la pacchia è finita e non si torna più indietro.
I pannoloni sono di ottima qualità e certamente migliori rispetto a quelli dati in passato. In questa città non si vuole capire che certe cose che avvenivano in passato non saranno più tollerate”.
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