La mafia è senza un Capo dei Capi, ma è una mafia molto più subdola, perché si mostra meno, perché fa meno rumore fa meno notizia. Lo ha detto Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia, a Casa Minutella. “Oggi la mafia entra meno nei telegiornali finisce meno nei titoli di testa ma è molto più pericolosa. Mi sono accorto di come la mafia arriva all’Assemblea regionale, nei luoghi del governo, con la faccia di Matteo Messina Denaro. In quel caso il boss era rappresentato da Vito Nicastri, il suo collettore di denaro , il suo prestanome per investire. Nicastri, a sua volta, si era procurata la disponibilità di un ingegnere ex parlamentare per portare avanti un progetto per un impianto fotovoltaico, chiedendo che si facesse presto. In ciascuno di questi passaggi la tracciabilità iniziale di Matteo Messina Denaro si perdeva. Per cui gli assessori di questo governo, che sono persone assolutamente oneste, non avevano di fronte Messina Denaro, ma un professionista che parlava di un progetto sul quale si chiedeva di essere rapidi e celeri con l’autorizzazione”.
La mafia è senza un Capo dei Capi, nel suo Dna fare business
Secondo me la mafia è molto più subdola e più pericolosa perché non fa notizia. La mafia è stata capace di entrare negli interstizi dell’economia che conta. Totò Riina si fabbricava la villa in campagna pensando di andare a fare il pensionato. Questa gente, invece, investe nella grande distribuzione, nei fondi sovrani, in beni immateriali. Quando è eccellente la qualità dell’investimento si perdono le tracce. La mafia, poi, mostra una capacità di intercettare la spesa pubblica molto ma molto più efficace della mafia stragista che non c’è più”.
Mafia, alto il rischio di infiltrazione nel Pnrr
A giudizio di Fava è molto concreto il rischio di infiltrazione mafiosa nelle risorse del Pnrr. “E’ nel Dna della mafia vive provare a intercettare la spesa pubblica. Lo fanno con una serie di scatole cinesi. Alla fine chi interviene per intercettare i reati non si troverà di fronte la faccia di mafiosi noti. La mafia ha bisogno di essere un pezzo dell’economia del Paese. Lo hanno dimostrato in Sicilia, lo hanno dimostrato in Emilia Romagna e lo hanno dimostrato a Milano.”
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