Un “master d’improvvisazione sui temi ebraici” aperto ai musicisti professionisti e non solo. A tenerlo, dalle 15.30 alle 17.30 di mercoledì 27 gennaio a Villa Castelnuovo, in viale del Fante 66 a Palermo, saranno Giovanni Mattaliano (clarinetti) e Massimo Patti (contrabbasso).
«E’ un’iniziativa che cade in questa ricorrenza – spiega Mattaliano – malinconica e triste, ma anche assolutamente rigenerante grazie alla musica di questo periodo della storia dell’umanità, segnato dall’uccisione di 6 milioni di ebrei. Tra questi, c’erano migliaia di musicisti e artisti di ogni genere. Un brano bellissimo, per esempio, fu scritto da un compositore deportato, Olivier Messiaen, che lo disegnò su un tavolo di legno, immaginando che fosse la tastiera di un pianoforte. Un pezzo stupendo per violino, violoncello, pianoforte e clarinetto, della durata di 50 minuti circa, che ho avuto la fortuna di eseguire, dal titolo “Quatuor pour la fin du Temps” (Quartetto per la fine del tempo). Il mondo ebraico si è sempre rigenerato attraverso percorsi di creatività che hanno dato tanto: dalla musica jazz a quella sefardita, dalla yiddish alla klezmer».
E tanti sono i musicisti che hanno lasciato il segno. Grandi compositori di origine ebraica del calibro di George Gershwin, Benny Goodman, Woody Hermann, come anche il grande Glenn Miller che, nel ’44, muore in una circostanza stranissima, scomparendo con l’aereo con il quale stava andando a Berlino per tenere dei concerti.
«Tutto questo bagaglio di esperienze di mondi da unire e sovrapporre lo porteremo il 27 a Villa Castelnuovo – aggiunge Giovanni Mattaliano – dove, per due ore, musicisti e semplici appassionati di musica, cercheremo di costruire un percorso nuovo attraverso il suono della musica ebraica. Una giornata alla cui riuscita potrà contribuire chiunque abbia voglia di creare un momento spirituale che colleghi all’anima sperimentale del suono. Un’occasione per affrontare idealmente lo stesso cammino di un popolo, che ha sempre dato energia artistica e creativa al resto dell’umanità».
Chiunque potrà, dunque, prendere parte a questa grande jam session “in memoria della Shoah”. Basta presentarsi anche un quarto d’ora prima dell’inizio del master, portando un qualunque strumento o anche la sola voce. Un’esperienza che verrà ancora di più valorizzata dalle riprese video e dalle foto che Giuliana Torre realizzerà, veicolandole nei giorni a venire sui social per dare modo di capire cosa si può fare quando si avvicinano spiritualmente più culture e più anime. Al termine dell’evento verrà anche rilasciato un attestato di partecipazione con validità artistica.
La quota di partecipazione sarà di soli 20 euro. Per qualunque altra informazione o per maggiori dettagli, si può chiamare al cell. 338.5674507.
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