Adesso l’accordo c’è. Finalmente la giunta potrà vedere al luce e l’ufficialità potrebbe arrivare già domani. Gli accordi sono stati chiusi a tarda ora, manca solo l’imprimatur del Presidente della Regione che, però, avrebbe già espresso singolarmente il proprio gradimento singolarmente per gli assessori indicati e dunque non dovrebbero esserci problemi.
Musumeci aveva già detto alcuni no e gli alleati avevano ritirato dal tavolo i nomi sui quali si era espresso negativamente. Lo avevano fatto senza pubblico dibattito, nel modo in cui piace al presidente della Regione: in silenzio.
Così ecco che arriva la formazione completa della giunta di governo, almeno secondo le ultime indiscrezioni, che appaiono, però, concrete e credibili e che definiscono meglio i contorni del dopo vertice di ieri di Forza Italia servito a levare dal tavolo alcuni appetiti e definire i rapporti di forza fra le correnti azzurre almeno in questa fase.
Dunque, dopo l’elezione di Milazzo a presidente del gruppo e in attesa dell’incontro dell’intera coalizione nel corso del quale Musumeci dovrà mettere il suo imprimatur, ecco la formazione della prima giunta: Gaetano Armao (Economia), Roberto Lagalla (Formazione) e Vittorio Sgarbi (Beni Culturali). A questi dovrebbero aggiungersi tre e non più quattro assessori in quota Forza Italia: Marco Falcone, capogruppo azzurro all’Ars nell’ultima legislatura che va all’Agricoltura; Bernadette Grasso alla Funzione Pubblica e Autonomia Locali; Edy Bandiera al Turismo. Due gli assessori in quota Udc, Mimmo Turano e una donna il cui nome è ancora da confermare, uno in quota Fratelli d’Italia, Sandro Pappalardo destinato a Energia e Rifiuti, uno per Diventerà Bellissima, Ruggero Razza alla sanità, uno in quota Cantiere popolare, Totò Cordaro al Territorio e Ambiente e uno per MpA ovvero Mariella Ippolito.
La definizione avverrà in queste ore e probabilmente non sarà neanche necessario il passaggio attarverso il vertice complessivo di maggioranza che ieri era saltato, e che si sarebbe dovuto tenere oggi. La presentazione domani o, al massimo, giovedì.
Il passo indietro di Forza Italia che alla fine è venuta sulle posizioni richieste dagli alleati (quattro assessori e non i sei compreso Gaetano Armao) lo si deve alla forte volontà di Miccichè di salire sullo scranno più alto di Palazzo dei Normanni. In questo modo potrà conmtare su tutti i voti della maggioranza a sala d’ercole e starebbe barattando voti anche dal Pd promettendo in cabio l’appoggio all’elezione del vice presidente proprio in quota Pd.
Alla Lega potrebbero andare un posto nell’ufficio di presidenza e la presidenza dio una delle due commissioni più importanti ovvero Affari Istituzionali o Bilancio
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