I poliziotti della Stradale svolgono servizi come quello del pattugliamento delle Autostrade che porta loro un’infinita ammirazione dei colleghi tutti della Polizia di Stato, questo piccolo riconoscimento viene tributato loro per l’incommensurabile spirito di abnegazione e appartenenza allo Stato che purtroppo, spesso li porta alla ribalta della cronaca in quanto vittime di quella strada percorsa e ripercorsa più volte sempre pronti a dare una mano e a correre in aiuto di chi purtroppo è stato coinvolto in un sinistro.

“Da qualche giorno – scrive il segretario della Uil Sicurezza, Giovanni Asenzion – piangiamo un altro collega scomparso durante il servizio di pattugliamento, vittima di un incidente stradale che lo ha strappato ai suoi stretti congiunti e alla sua famiglia lavorativa, i colleghi.
Quando si è per strada il collega accanto diventa un fratello e in quelle ore la vita dei due pattuglianti scorre parallelamente”.

Prosegue il segretario: “La Segreteria Provinciale U.I.L. Sicurezza di Palermo è orgogliosa di rappresentare molti dei colleghi della stradale della provincia di Palermo perché riconosce in loro quel senso del dovere e di appartenenza che meritano, sentimenti mai forti quanto oggi, colpiti feriti e commossi per la perdita di un fratello di giubba, un Uomo della Stradale caduto in servizio durante l’intervento su un grave incidente stradale in provincia di Messina.
Peccato che alla stradale di Palermo chi dovrebbe saperlo benissimo cosa rischiano i propri uomini in autostrada, non perda invece occasione per mortificarli con richiami o non riconoscendo loro, la possibilità di qualche ora di straordinario in itinere funzionale al servizio. Oltre al clima di sospetto su chi lavora su strada si operano periodicamente stravolgimenti alla composizione delle squadre, alle turnazioni e alle singole pattuglie, compiute non per migliorarne il servizio o la produttività, ma soltanto per mortificare ulteriormente la professionalità di alcuni operatori a discapito di altri (ponendoli in sottordine) e per dividere le squadre, secondo il divide et impera.
Il clima asfissiante che mortifica prima l’uomo e poi la divisa che indossa, ci preoccupa, perché a causa di questo clima da caccia alle streghe, presso la Polizia Stradale della provincia di Palermo, la minata serenità dei colleghi impegnati in strada di pattuglia, può renderli più vulnerabili in questi delicatissimi servizi e può senza dubbio avere ripercussioni anche nell’alveo familiare”.

Nella loro lettera, i poliziotti della stradale di Palermo denunciano una condizione di disagio e di pericolo che si augurano possa avere una soluzione.