Una riprpoduzione virtuale della stanza delc apod ella Mobile Giorgio Boris Giuliano assassinato 39 anni fa. La questura di Palermo gli dedica uno spazio di memoria allestito come una casa museo. La stanza virtuale è stata inaugurata ieri dal questore e dal capo della mobile di Palermo. Un omaggio al poliziotto come mai prima d’ora era stato fatto.
“La morte di Boris Giuliano, 39 anni fa, è l’assassinio di un grande poliziotto che per primo iniziò ad investigare oltre le attività dello spaccio e delle estorsioni anche sui legami e le attività finanziarie della mafia”. dice il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp) Girolamo Laquaniti nell’anniversario dell’uccisione da parte di Cosa Nostra del capo della Squadra mobile di Palermo.
“É giusto ricordare, soprattutto in questi giorni, come il vile attentato che lo colpì avvenne mentre stava investigando su un libretto al portatore usato da Michele Sindona. Ricordare il quadro in cui avvenne la sua uccisione deve rappresentare un monito sui rischi tra mafia ed economia e finanza. Per troppo tempo – aggiunge Laquaniti – i fenomeni mafiosi sono stati rappresentati in una cornice ristretta in termini di territorio ed attività criminali e a volte quasi esaltati in film e rappresentazioni dove il senso dell’onore sembrava un tratto distintivo di cosa nostra”. Una rappresentazione “distorta” che “con Boris Giuliano distorta finisce. Finisce nell’agguato vigliacco ai suoi danni e finisce con l’inizio delle indagini che grazie a lui cominceranno ad occuparsi della ‘mafia imprenditrice’.” “Non è invece ancora finita la necessità di lottare contro il pervasivo intreccio tra mafia ed economia – conclude Laquaniti – Il nostro augurio è di poter ricordare il quarantennale di uno dei nostri più grandi e bravi colleghi regalando a noi stessi ed alla sua memoria nuovi ed importanti successi investigativi”.
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