Quella che ci apprestiamo a vivere sarà una stagione turistica di lacrime e sangue per gli operatori del settore. All’interno del comparto colpito dalle restrizioni, oltre agli hotel, ai lidi balneari e ai trasporti, vi sono anche le agenzie di viaggio dimenticate dai proclami di sostegno e abbandonate in un silenzio che fa paura. Per queste ultime il destino sarà ancora più amaro.

I siciliani avranno meno soldi da spendere per le vacanze – per chi avrà la fortuna di farle – e sceglieranno soluzioni economiche, preferendo brevi soggiorni in Sicilia e viaggi in auto. Le misure di contenimento inoltre rendono quasi impraticabile la vendita dei pacchetti.
Queste alcune delle concause che fanno fuori gli agenti di viaggio e i tour operator, la cui utilità si risolve nell’intermediazione e nella vendita di servizi. Dall’inizio della pandemia ad ora hanno già cancellato 6 mesi di lavoro e sono coscienti che non ci sarà alcuna stagione estiva a sostenere i costi di tutto l’anno.

Sotto l’hashag #iononapro nasce “Facciamo Gruppo”, su iniziativa di Maria De Vecchi e Viviana Manfré con il coinvolgimento di oltre cento agenti di viaggio.

“Non lavoriamo dal 23 febbraio – racconta Maria a BlogSicilia – Siamo più di 100 agenzie riunite in gruppo dallo slogan #iononapro, perché si è parlato di alberghi e ristoratori ma non è stata spesa una parola per noi. Non siamo stati minimamente considerati dall’azione del governo. Pertanto ci siamo uniti per far sentire la nostra voce. Assieme a me c’è Viviana Manfrè, professionista trentennale, e un nutrito seguito di tour operator. Noi non possiamo aprire a fatturato zero e con costi esorbitanti sulle spalle: abbiamo dipendenti e collaboratori che non potremmo pagare perché non venderemmo niente, quindi che riapriamo a fare? Preferisco restare chiusa e riaprire quando ci saranno certezze e si tornerà a lavorare. Ai miei collaboratori non è arrivata la cassa integrazione, da marzo, e ho dovuto anticipare loro gli stipendi. Non abbiamo futuro, 30 anni di lavoro bruciati.”

La categoria soffrirà particolarmente i provvedimenti della fase 2. Distanziamento sociale, voli di linea e low cost soppressi, destinazioni estere chiuse agli italiani. Non si potranno vendere pacchetti volo+hotel, tour con spostamenti in bus e neanche crociere. Si viaggerà in Italia e forse, il mezzo più sicuro, per evitare eventuali contagi, sarà la propria auto. Chi avrà la disponibilità economica e le ferie prenoterà esclusivamente sottodata per non perdere l’acconto, forse solo un week-end. E questo non basterà né per coprire i costi fissi (spese di locazione, tasse, utenze, assicurazioni, dispositivi sanitari etc.) né percepire un minimo di remunerazione. L’anno 2020 chiuderà, per tutti gli operatori del settore in perdita. Serviranno mesi prima che si riparta ed almeno un paio anni per recuperare le perdite.

“Abbiamo le idee chiare – dichiara Viviana Manfrè, portavoce del gruppo– e al governo chiediamo:
Finanziamento a tasso agevolato e con fondo perduto sino al 50% dell’importo erogato in rapporto sulle perdite dimostrate e sulla ponderazione degli investimenti previsti per riaprire; Credito d’imposta a far valere su tutti gli oneri contributivi e a garanzia di tutti i lavoratori inclusi i titolari, tasse ed eventuali costo d’affitto locali adibiti all’attività; Applicazione tasso agevolato massimo 2% su rinegoziazione e piano di rientro su esposizioni e fidi bancari preesistenti e abolizione costo di gestione pratica, con obbligo di stipula polizza a garanzia all’1% ; Moratoria da parte della Regione per 2 anni della tassa sulla licenza e del fondo di garanzia; Abolizione per 2 anni da parte del Comune di ogni tassa gestione e ritiro rifiuti; Garanzia da parte dello Stato sul credito vantato dalle agenzie IATA e non IATA, in caso di costituzione di nuova società Alitalia e conseguente Bad Company; Applicazione contratti di solidarietà per il mantenimento della forza lavoro; Bonus per acquisto tecnologie da adibire allo Smart Working; Pagamento bollette 2020 dei soli oneri contrattuali e dilazione per i consumi in 24 mesi a partire dal primo gennaio 2021; Comunicazione “Spendibile presso la tua Agenzia di Fiducia” per ogni Bonus Viaggio emesso da Stato o Regione