Due artisti contemporanei che dialogano con linguaggi differenti: le sculture lignee retroilluminate di Peter Demetz e le tele recuperate di Raimondo Ferlito formano insieme “Essenza”, bipersonale a cura di Giacomo Fanale, che si inaugura il 12 maggio alle 17,30 a Palazzo Sant’Elia, a Palermo, che la ospiterà fino al 27 maggio.

La mostra proposta dalle associazioni I.D.E.A. hub, Dietro le Quinte, Volo, e dal Rotary club Palermo Est, è inserita tra le manifestazioni della IV edizione della Settimana delle Culture. Un modo diverso di intendere il supporto materico e, nello stesso tempo, la sulfurea esigenza di affrontare il contemporaneo: il legno per Demetz e la tela per Ferlito, diventano ingredienti per una dialettica lessicale comune. Una mostra che racchiude un percorso di valorizzazione della materia come forma e potenza espressiva, in cui è possibile racchiudere l’intera essenza dell’essere. L’allestimento nasce anche da un progetto didattico che vede coinvolti gli allievi del corso di design del Liceo Artistico E. Catalano di Palermo, che partecipano ad un percorso Scuola-Lavoro che I.D.E.A. Hub ha stipulato con il liceo.

Per chi avesse pensato che la ricerca artistica è arrivata a consumare tutte le possibilità espressive, l’opera di Peter Demetz sembra concepita per contraddirlo. Classico, misurato, antidivo e insieme moderno, Demetz non mostra desiderio di stupire. Con assoluta semplicità governa le sue immagini, evidenziando il contrasto tra i volumi delle figure e la superficie piana di un muro che definisce e limita lo spazio. Stanze, teatri pronti ad accogliere la luce che disegna sulle forme il movimento dell’acqua, un pavimento di una stanza, una strada. Solitari, un uomo o una donna o, se in coppia, silenziosi, si muovono senza una ragione precisa che vada oltre la pura esistenza. Sono persone colte nella loro intimità, e sempre sorprese, mai in posa, spesso di spalle davanti a un muro o a uno specchio.

Demetz si compiace di rappresentare il silenzio con pareti lisce che suggeriscono ordine, misura, escludendo ogni drammaticità. Certo i suoi interni sono piuttosto di Bolzano che di Napoli, e i suoi personaggi non evocano passioni romantiche, ma la concentrazione ne suggerisce alienazione, inquietudine che ha qualcosa di letterario, come un’equivalente pagina di Thomas Bernhard o Fleur Jaeggy. In ogni caso siamo chiamati ad affacciarci sul suo mondo, con divieto di accesso, per l’alienazione che rende i suoi teatrini monadi impenetrabili.

Peter Demetz, nativo di Bolzano, vive e lavora ad Ortisei; ha partecipato a mostre collettive ad Ortisei (UNIKA), Milano, Vail/Colorado, Lipsia, Lichtenstein (D), Gent (B), Vienna, Firenze, Bolzano, Lecce, Istanbul, Palma de Mallorca e Roma. Lavora su commissione in Italia, Austria, Germania, Islanda e negli USA. Dal 2007 è rappresentato dalla galleria Artforum arte contemporanea di Bologna.

Tele recuperate dal restauro di dipinti del ‘500 e ‘600, sulle quali Raimondo Ferlito interviene per inventare il futuro. E’ un continuo e perpetuo affiorare della memoria di un patrimonio di orme e impronte, gesti e sguardi, irrinunciabile tesoro seppellito dall’incuria e dal distratto “tirare avanti” degli uomini. Il risultato è una lente d’ingrandimento orientata bifocalmente su un filo rosso di immortale continuità affidato ai sorprendenti e quanto mai coinvolgenti canoni dell’arte concettuale e povera. All’interno degli spazi ritagliati in modo certosino da Ferlito, nelle sue tele travagliate, è insita l’idea di un nostos (verso terra o verso mare), un ritorno alle origini, al luogo di partenza, della nascita della storia. Spazio e tempo non possono prescindere dalla tensione migratoria dell’andata (con i suoi “errori” e peripezie), del ritorno (anche del rimosso, del cancellato o abraso corroso trasformato dalle stagioni) e del ripensamento nostalgico, della rimeditazione dalla lontananza, per una ripartenza magari verso il medesimo tragitto ma con altro sguardo e più ricco bagaglio.

Raimondo Ferlito è presente con una sua opera al Museum – osservatorio dell’arte contemporanea di Bagheria, al Centro Studi Ricerca e Documentazione Godranopoli, Godrano e in diverse collezioni private. E’ titolare della cattedra di Discipline Pittoriche presso l’Istituto d’arte di Enna.

ESSENZA
Peter Demetz | Raimondo Ferlito
a cura di Giacomo Fanale

Palazzo Sant’Elia – Palermo
12 > 27 maggio
Vernissage: 12 maggio, ore 17,30

Orari: martedì | venerdì 10 > 13,30 e 16 > 18,30
sabato 10 > 12 e 16 > 19.
Ingresso libero