Anche la Sicilia, da sempre più stringente nelle misure perfino della maggiormente colpita Lombardia, comincia a guardare alla ripartenza. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha posto oggi il suo quesito al comitato tecnico scientifico regionale per iniziare a valutare tempi e modi per la riapertura delle attività.

Una notizia molto attesa. A permettere di cominciare a guardare con un po’ di ottimismo alle prossime settimane sono i dati anche di oggi che pure a fronte di 43 nuovi contagi in valore assoluto mostra comunque un trend di decrescita. Basti pensare che gli attuali positivi attivi ovvero il numero dei nuovi contagi detratto dal numero di guariti e purtroppo deceduti, da come cifra di crescita dei malati 21. Una situazione gestibile e che dovrebbe continuare a scendere nei prossimi giorni.

E che si stesse pensando ad un progressivo avvicinamento alla fase due lo ha confermato anche il decreto di ieri sera del Governatore che ha riproposto in Sicilia praticamente le medesime decisioni assunte a livello centrale con la riapertura di librerie, cartolerie e complessivamente una decina di attività

“Quali strategie adottare per il graduale ritorno ad una più normale vita quotidiana” ha chiesto formalmente il presidente della Regione Nello Musumeci, in una lettera inviata al Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, sollecitando un parere in ordine agli scenari progressivi di fine lockdown nell’Isola.
Nel documento, il governatore richiama la “Cabina di regia” varata dal governo nazionale di cui lui lo stesso fa parte. Musumeci sottolinea quanto «sia indispensabile accompagnare scelte e proposte con una preventiva valutazione di ordine tecnico-scientifico» proprio per avere «una interlocuzione consapevole con lo Stato”.

Il presidente della Regione riconosce che la scelta, da dove ripartire e in quali tempi, non è facile, per questo è “necessario, direi forse indispensabile, che essa sia accompagnata da una strategia sostenuta da basi scientifiche e che individui una gradualità capace di tenere in considerazione il diritto di ciascun cittadino e di ciascun lavoratore, alla sicurezza sotto il profilo sanitario”.

Secondo l’assessore alla Salute Ruggero Razza “è necessario avere già uno sguardo proiettato al futuro che sia supportato da evidenze scientifiche. In questo momento, per usare una metafora automobilistica, è come se fosse entrata in pista una safety-car. Siamo tutti desiderosi di ripartire, o meglio ricominciare, ma dobbiamo capire come e quando, ma soprattutto farci trovare preparati. Tuttavia, oggi più che mai, ricordo che è fondamentale continuare a rispettare le regole”.

Vista la tendenza ad uniformare gli interventi a quelli nazionali (la Sicilia ha solo scelto qualche restrizione in più nelle misure ma mai anticipato una apertura) è ipotizzabile la predisposizione di una road map che apra lentamente qualche attività già prima del 3 maggio e possa valutare il riavvio delle attività produttive dal 3 maggio ma con protezioni, turnazioni e senza riaprire luoghi di aggregazione

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