Appena ieri il Presidente della Regione ammetteva di non essere sicuro di farcela, alla chiusura della spesa comunitaria del triennio 2014 – 2017 spendibile fino al 31 dicembre 2018 mancavano ancora un centinaio di milioni sui 647 disponibili. Solo sei erano stati spesi nel triennio di riferimento e la giunta Musumeci aveva fatto i salti mortali per usarne altri 551. Ma il raggiungimento del target pieno era ancora un mezzo miraggio.

Adesso quel miraggio non è più solo un obiettivo difficile. In poco più di 24 ore, lavorando anche di sabato, la spesa è arrivata non ai 647 milioni previsti ma è andata oltre giungendo ad una spesa, ad oggi, di 713 milioni, 66 in più del target, cominciando ad intaccare anche il budget 2018.

Un risultato che dagli uffici considerano straordinario vista la corsa al recupero fatta quest’anno. ora bisognerà mettere la spesa a regime per evitare corse come quella del 2018 e spendere bene, regolarmente e con efficacia il budget 2018-2019 nel corso del 2019

A confermare i dati degli uffici è anche il Presidente della Regione Nello Musumeci “Oltre 713 milioni di euro di fondi comunitari (Fesr) spesi e certificati nel 2018 – scrive in un post su facebook -. Questo l’obiettivo che il governo regionale è riuscito a raggiungere nella giornata di oggi, mentre un anno fa sembrava solo un sogno impossibile ed era fortissimo il rischio di perdere risorse e doverne restituire altre. Finalmente la Sicilia dimostra di essere tornata all’altezza delle grandi regioni italiane. Avevamo trovato un anno fa la certificazione di soli 6 milioni e oggi arriviamo primi tra le Regioni del Mezzogiorno. È solo l’inizio. Grazie ai dirigenti regionali con i loro collaboratori e grazie anche al ministro del Mezzogiorno per avete creduto nella serietà del nostro governo”.

E oggi sono arrivati anche i dati su come la Sicilia viene trattata da Roma, i dati fiscali e quelli del credito comunicati dall’assessore Armao che si prepara alla nuova trattativa con Roma per continuità territoriale e insularità

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