Un appalto irregolare ha provocato la revoca di un finanziamento dell’Ue per un avanzato sistema di sorveglianza antincendio in Sicilia.

Sul caso ha promosso un’indagine della Procura regionale della Corte dei conti per la Sicilia di cui ha parlato, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore regionale Pino Zingale.

L’opera progettata era considerata uno strumento essenziale per un’azione di prevenzione in una regione che, a causa degli
incendi quasi tutti dolosi, subisce ogni anno una devastazione del territorio e del patrimonio boschivo. Il sistema di nuova
generazione aveva ottenuto un finanziamento di 36 milioni e 446 mila euro con un progetto collegato a una misura del Programma di sviluppo rurale.

Il finanziamento saltato

Il finanziamento è saltato quando si è scoperto che l’appalto era stato affidato, tramite gara, a una azienda priva dei requisiti necessari. Ora la Procura regionale della Corte dei conti ha promosso un’indagine per danni nei confronti dei funzionari che non si sono accorti della irregolarità.

Il progetto a cui è stato revocato il finanziamento era collegato alla misura 226 e riguardava il sistema di radiocomunicazione del Corpo forestale della Regione siciliana. Erano tra l’altro previste l’installazione di una dorsale digitale pluricanale e la realizzazione di un sistema di videosorveglianza di nuova generazione. Sarebbe servito a migliorare la sorveglianza e la tutela del patrimonio boschivo e delle aree naturali protette.

Damante (M5S): “Sciatteria del governo regionale”

“36 milioni di euro in fumo oggi e chissà quanti ettari di bosco e vegetazione in fumo domani per gli errori nel bando antincendi della regione” così l’amaro commento della senatrice Damante del M5s dopo la
Cancellazione del finanziamento del progetto di sorveglianza antincendi della regione siciliana a causa di irregolarità nell’affidamento dell’appalto. “È l’ennesima- continua la senatrice che ha già predisposto un’interrogazione- occasione persa dalla regione, l’ennesimo scempio di risorse. E Purtroppo non sarà l’ultimo. Sciatteria e manifesta incapacità sono il marchio di fabbrica dei governi Musumeci e Schifani. Sciatteria pagata, come al solito, dai siciliani e dalle Siciliane”.

L’assessore Pagana: “Vicenda nota, controversia in corso”

In merito alle notizie apparse sugli organi di stampa e relativi alla presunta perdita del finanziamento dell’Unione europea di 36 milioni e 446 mila euro per la realizzazione di un avanzato sistema di sorveglianza antincendio in Sicilia, l’assessore regionale al Territorio, Elena Pagana, precisa che “la vicenda risale a un appalto di fornitura iniziato nel 2012 a valere su fondi Psr 2007/2013 – che, dopo alcuni incidenti processuali, che nel 2015 hanno visto intervenire anche l’autorità giudiziaria penale, era già passato alla ribalta della stampa”.

“In ogni caso – aggiunge l’assessore – con decreto del dirigente del Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana, nel luglio 2018, il contratto con la ditta (Sistet Tecnology srl) è stato risolto in danno, per inadempienze contrattuali, con riserva di chiedere i risarcimenti per la perdita del finanziamento. In atto è in corso di svolgimento una controversia, in sede civile, in cui l’Amministrazione chiamata in causa dalla ditta ha provveduto, con domanda riconvenzionale, a chiedere la somma di 35 milioni di euro più interessi a ristoro delle somme restituite all’Unione europea per la revoca del finanziamento”.

Migranti, aperto un fascicolo a Modica

La procura della corte dei conti ha aperto un’istruttoria riguarda l’illecito utilizzo di fondi pubblici, destinati ai migranti aventi diritto di asilo, per oltre 6 milioni di euro ai danni del ministero dell’Interno fondo nazionale per le politiche e i servizi di asilo del comune di Modica (Rg), del Comune di Ragusa e della Provincia di Ragusa e della Prefettura di Ragusa. Il danno è stato contestato agli amministratori di una cooperativa sociale onlus che svolgeva, nella realtà, attività con finalità di lucro. Dalle indagini sarebbe emerso che gli amministratori utilizzavano le somme ricevute per private utilità personali, grazie anche al concorso di consulenti compiacenti ai quali è stata contestata la responsabilità a titolo di dolo e con vincolo di solidarietà.

Castelvetrano, sei a giudizio

Sei funzionari responsabili del settore tributi del Comune di Castelvetrano sono stati citati a giudizio dalla procura della Corte Conti a cui è stato contestato il danno erariale di oltre 360 mila euro per la prescrizione del di tributi locali come Ici, Tia, Tares e Tari. Il danno è stato ritenuto riconducibile alla inerzia, gravemente colposa, di quei funzionari che, in ragione della loro posizione, in qualità di responsabili dei Tributi e in qualità di responsabili del Suap, avrebbero dovuto porre in essere tutte le azioni necessarie per il corretto e tempestivo esercizio del potere impositivo dell’ente locale, impedendo la rilevante perdita delle entrate tributarie con una seria e attenta azione di contrasto all’evasione.

 

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