Sarà il teatro di Cuticchio a chiudere domani sera, alle 21, nel cortile Maqueda di Palazzo Reale la “Settimana della cultura arabo-normanna”.
Già da qualche anno il teatro di Mimmo Cuticchio si è accostato a pagine di storia che si fa arte. Un’arte strettamente connessa alla vita, in cui il teatro serve all’uomo come forma di conoscenza della realtà.
Lo spettacolo in programma si intitola “Ugo Falcando – Avventure, tradimenti e congiure nel Regno di Sicilia”, tratto dal testo di Ugo Falcando.
Ai pupi è possibile affidare un compito che sarebbe altrimenti arduo e spinoso. Dopo l’esperienza entusiasmante dello spettacolo su Giovanni Ventimiglia, con il quale Mimmo Cuticchio ha già aperto una nuova strada alla tradizione dell’Opra, trasferendo il suo Mestiere nell’epopea rinascimentale della storia siciliana, il nuovo progetto propone con coerenza storica e filologica il racconto che si ispira alla storia dei Normanni prima e dopo la nascita del Regno di Sicilia.
Il fascino di questo suo nuovo impegno sta soprattutto nel fatto che, dall’epopea carolingia a quella normanna, l’azione dell’artista puparo e dei suoi pupi prosegue e continua coerentemente quel rinnovamento della tradizione che oggi è parte inscindibile della sua storia e della Compagnia dei Figli d’arte ormai presente e riconosciuta anche nella storia del teatro internazionale.
Ideazione scenica, cunto e regia di Mimmo Cuticchio. Opranti, Mimmo, Nino e Giacomo Cuticchio. Aiutante di palcoscenico, Tania Giordano. Musiche, Giacomo Cuticchio Ensemble. Violino, Marco Badami. Trombone, Fabio Piro. Sax, Nicola Mogavero.
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