La strada che da Mondello porta a Montepellegrino doveva essere chiusa sbarrata. Più volte la protezione civile comunale ha messo una barriera di colore arancione per bloccare la circolazione.

Piùvolte quella barriere è stata rimossa. Una volta che dalle forze dell’ordine per consentire ai vigili del fuoco di entrare nell’area di riserva per spegnere un vasto incendio che ha distrutto il bosco del monte che sovrasta Palermo.

Adesso dopo i due giovani morti è certo che inizieranno indagini per accertare eventuali responsabilità. Oltre al pericolo dei crolli di massi, c’è anche chi punta il dito sui guard rail che non hanno retto l’impatto con l’auto.

Barriere vecchie e poco sicure quelle nel luogo dello scontro con la Mercedes. In altre zone in quella strada neppure ci sono.

La morte dei due giovani ha sconvolto amici e parenti, ma è certo che dopo il momento del dolore faranno sentire la propria voce su quelle responsabilità che hanno portato alla morte dei giovani volati per 50 metri in una strada che doveva essere chiusa.

Nel luogo dell’incidente dove sono morti Pietro Torres e Simona Messina sono arrivati insieme alle famiglie tantissimi giovani in lacrime che non riuscivano a credere che i due amici con i quali avevano trascorso le ultime ore erano finiti fuori strada e che avevano trovato la morte in quelle lamiere irrimediabilmente accartocciate.

Tanta rabbia per una morte assurda e inspiegabile nella quale ci sono tante cose da chiarire e responsabilità da cercare. E’ stata aperta un’inchiesta. E saranno eseguite l’autopsia sui corpi.

Lavoro per gli investigatori che dovranno chiarire i tanti punti oscuri della tragedia di Montepellegrino. L’ennesima nelle strade palermitane.