La sentenza del Gup di Termini Imerese

La strangolarono davanti alla figlia di 11 mesi, due ergastoli ai cugini romeni

Il Gup del Tribunale di Termini Imerese ha condannato all’ergastolo Paul Andrei Todirascu di 20 anni e Florin Buzilà di 21 anni, considerati rispettivamente esecutore materiale e complice dell’omicidio di Alina Elena Bità, la ragazza romena di 29 anni strangolata a sangue freddo davanti alla figlia di soli 11 mesi nella sua casa a Cerda.  La sentenza, come riporta il Giornale di Sicilia, è stata pronunciata ieri al termine del rito abbreviato.

I due romeni sono stati condannati anche a risarcire in solido le parti civili, al marito della vittima (assistito dall’avvocato Giuseppe Minà) vanno 130 mila euro e alla sorella (difesa dall’avvocato Francesca Tirone) 40 mila euro. Contestualmente il giudice ha ordinato il dissequestro dell’abitazione di via Sciolino.

Il Pm aveva chiesto il massimo della pena per i due uomini accusati dell’efferato femminicidio. Tra i reati contestati non c’è solo l’omicidio ma anche la rapina, conclusa con il magro bottino della fede matrimoniale del marito della vittima e due paia di orecchini, uno della donna e l’altro della figlia.

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I due romeni, cugini del marito di Alina, erano entrati all’interno della casa di Cerda della connazionale per rubarle i soldi che il marito della vittima conservava in casa. I due entrarono mentre la donna si trovava in casa in compagnia della figlia di 11 mesi e non poteva sospettare dell’intenzione dei due uomini di cui si fidava. Sorprese però uno dei due a frugare nella stanza da letto e i due, una volta scoperti, la uccisero a mani nude strangolandola.  In seguito alle indagini, i Ris di Messina trovarono tracce del dna di Todirascu nelle unghie di Alina.

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