Sono stati sorpresi mentre erano abbracciati in quel casolare abbandonato nelle campagne di Ciaculli a Palermo. In quel luogo lontano avevano cercato un po’ di pace e intimità. Qualcuno conosceva quel loro segreto e ha cercato di uccidere Umberto Geraci e Jessica Modica.

Lui 22 anni, lei 23. Da una feritoia del casolare in cemento, in via Tenaglia, qualcuno ha gettato dentro una bottiglia in plastica piena di benzina. I due si trovavano dentro una tenda da campeggio montata in quella costruzione. Pochi secondi e in quella piccola stanza è scoppiato l’inferno. La tenda ha preso fuoco e non ha dato scampo ai fidanzati. La prima ad uscire e cercare aiuto Jessica.

E’ stata lei a chiamare i vigili del fuoco che sono intervenuti con diverse squadre. I pompieri hanno spento le fiamme ed evitato che il rogo avvolgesse alcune bombole che si trovavano dentro. Pochi minuti e sarebbe esploso tutto. I sanitari del 118 li hanno medicati e, scortati dalle volanti della polizia, li hanno trasportati all’ospedale Civico. Le loro condizioni sono serie.

Il più grave dei due ustionati è Umberto Geraci. “Il giovane – spiega il direttore sanitario dell’ospedale Civico di Palermo Giorgio Trizzino – è ricoverato in Seconda rianimazione con ustioni del 50% sul corpo”. Le condizioni della giovane di 23 anni, Jessica Modica, sono meno gravi: “Ha ustioni nel 20% del corpo”, dice Trizzino. In queste ore si sta cercando di ha messo in atto questo terribile gesto che ricorda quello compiuto alcuni giorni fa a Siracusa, dove un anziano è stato picchiato e dato alle fiamme da un gruppo di balordi. Quello che si presenta adesso agli agenti della squadra mobile è un caso ancora più complicato.

La giovane vive in una casa non distante dal luogo della tragedia. Geraci si sarebbe trasferito in quella zona da circa un anno. Non si sa per quale motivo qualcuno avesse intenzione di uccidere i due giovani. I poliziotti stanno sentendo i parenti e gli amici.

Qualcuno a Ciaculli racconta di dissidi tra i vicini e quel giovane che viveva nel casolare. Altri parlano di una relazione tra i due ragazzi non gradita ai parenti della ragazza. Pare, però, che il giovane prima di svenire abbia rilevato agli agenti chi ha materialmente gettato la bottiglia. Nome che resta ancora segreto.

Quello che è successo in quel casolare Umberto Geraci, il giovane rimasto ustionato nell’esplosione della molotov nel casolare a Ciaculli, lo ha raccontato ai medici e ai poliziotti. Lo ha riferito la zia Diana Peralta.

“Mio nipote è gravissimo. Erano andati a fare colazione a casa della ragazza, poi hanno giocato con il cane infine sono entrati nel casolare quando hanno sentito rumore. A quel punto mio nipote ha protetto la ragazza e si è ferito gravemente – dice la zia – I medici ci hanno detto che è in coma farmacologico. La ragazza sta meglio. Ho visto che ha le mani ustionate. Ha le mani fasciate”.

I parenti sono sapevano che il ragazzo stava lì.”Fino a qualche mese – conclude la zia – fa stava a casa con la famiglia, poi ha deciso di andare a vivere da solo. Una vita normale di un ventenne, usciva con gli amici, stava con la fidanzata”.