La tragedia dell’affondamento della Nuova Iside nel mare di San Vito Lo Capo. Giudizio immediato per i tre imputati del naufragio della Nuova Iside di Terrasini.

La decisione del Gip

Così ha stabilito il gip di Palermo che ha emesso il decreto di rinvio a giudizio diretto, quindi senza passare da alcuna udienza preliminare, per il sottoufficiale di coperta Giuseppe Caratozzolo, il comandante Gioacchino Costigliola e il timoniere Mihai Jorascu.

La ricostruzione della procura

Secondo la ricostruzione della Procura i tre, che facevano parte dell’equipaggio della petroliera Vulcanello avrebbero avuto responsabilità per l’affondamento del peschereccio di Terrasini “Nuova Iside” in cui persero la vita Matteo, Giuseppe e Vito Lo Iacono.

Una collisione che fu ricostruita nel corso delle indagini grazie alla scatola nera e a varie indagini info-tecniche. Il pubblico ministero, Vincenzo Amico, nel richiedere il giudizio immediato aveva sottolineato come la prova fosse evidente a carico dei tre. Il peschereccio affondò il 12 maggio dello scorso anno a largo di San Vito Lo Capo.

Le ricerche della Guardia Costiera

Le successive ricerche della guardia costiera consentirono di recuperare i corpi di due dei tre membri dell’equipaggio, Matteo e Giuseppe, e di individuare, con l’ausilio dei mezzi della marina militare, il relitto della nave. Oltre un mese dopo il naufragio venne invece recuperato sulla spiaggia di Gioia Tauro in Calabria il corpo del terzo pescatore, Vito. Nel corso di ulteriori accertamenti si arrivò al sequestro della scatola nera della motonave Vulcanello e all’ispezione della carena della stessa nave che ha coinvolto anche i carabinieri del Ris di Messina.

Gli accertamenti hanno portato all’individuazione di elementi che hanno consentito ad investigatori ed inquirenti di ipotizzare responsabilità della Vulcanello nel naufragio. La prima udienza è stata fissata il 2 novembre alla IV sezione del tribunale di Palermo.

Le parti civili

Al processo si costituiranno parte civile i familiari delle vittime, con l’assistenza degli avvocati Paolo Grillo, Carlo Golda, Cinzia e e Antonio Pecoraro, Aldo Ruffino e Giuseppe Scrudato.

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