Il Tribunale monocratico ha assolto perché il fatto non sussiste l’ex magistrato Giusto Sciacchitano, la moglie Maria Galasso, accusati di abuso edilizio, e l’architetto Fabio Seminerio, che scrisse una perizia, accusato di falso, per la vicenda dell’ex hotel Elena una struttura vicino al stazione centrale che offriva camere in locazione. Lo scrive LiveSicilia.
Le accuse
Secondo l’accusa nulla era in regola: dai lavori di ristrutturazione alle fatture mai emesse, dalle insegne abusive alle licenze inesistenti. La vicenda venne denunciata da un servizio della trasmissione Le Iene nel 2018 e oggi dopo 5 anni il giudice ha deciso che gli imputati non avevano commesso reati.
Dopo che l’hotel (l’edificio dell’albergo è di proprietà di Sciacchitano) venne sequestrato alcune famiglie senza casa lo occuparono ma se ne andarono dopo un mese.
Chi è Sciacchitano
Giusto Sciacchitano è un ex magistrato ed ex procuratore della Direzione nazionale antimafia. Nel 1980 era da sostituto procuratore a Palermo e lavorò anche al fianco del giudice Giovanni Falcone. Nel 2010 il suo nome fu tirato in ballo da Massimo Ciancimino nell’affare del gas.
Il figlio di don Vito, prima di essere arrestato e prima di vedere la sua credibilità picconata, raccontò che parte del patrimonio della società del gas era riconducibile a Ezio Brancato, funzionario regionale morto nel 2000 e a cui subentrarono gli eredi. Un nome pesante, visto che si tratta dell’ex consuocero proprio dell’ex procuratore nazionale antimafia Giusto Sciacchitano.
Il servizio delle Iene
Il servizio della trasmissione di Italia Uno mostrava come la moglie del giudice, Maria Galasso, affittava le stanze rigorosamente in contanti, senza ricevuta e facendo firmare ai suoi ospiti un contratto non regolare. Alla fine però, dopo le segnalazioni dell’inviato delle Iene e i controlli della polizia municipale, la struttura non solo solo fu s messa sotto sequestro, ma gli furono comminate multe per oltre duemila euro. Tutte le accuse sono sempre state respinte dall’ex giudice e la moglie, fino all’assoluzione di oggi.
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