Nuovo furto messo a segno all’ufficio scolastico regionale per la Sicilia in via Fattori a Palermo. I ladri sono entrati rompendo alcuni vetri e scassinando le macchinette che erogano bibite e caffè. Hanno rovistato in alcune stanze, in particolare all’interno di cassetti. Si sta cercando di capire se hanno portato via oggetti.
La denuncia alla polizia
“Non è la prima volta che succede – dicono dall’ufficio regionale –. Già abbiamo registrato diversi colpi come questo con furti anche di apparecchiature”. Sull’episodio indaga la polizia che ha raccolto la denuncia dei vertici dell’ufficio. Sono sempre numerosi i furti ai distributori di bevande, caffè e merendine. Proprio per questo motivo nella cittadella dell’università di Palermo è stato interrotto il servizio di ristoro per i continui furti e atti vandalici.
La “spaccata”
Qualche giorno fa altro raid con tanto di “spaccata” a Siracusa. Nel mirino non è finita un’attività commerciale, come spesso capita, ma la Cittadella dello Sport. I ladri, secondo quanto emerso in una prima ricostruzione, hanno infranto la vetrata che consente l’accesso dai campi di tennis alla piscina comunale in cui dentro ci sono gli uffici amministrativi e le macchinette per la vendita di bibite e merende. Queste ultime sono state danneggiate dai ladri che hanno rotto la cassetta dove erano conservati i soldi, le monete, per poi prenderli e scappare via. La notizia del furto è stata data dall’assessore allo Sport, Giuseppe Gibilisco, che ha anche la rubrica della Polizia municipale. Il caso è in mano alle forze dell’ordine che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del colpo.
I furti a Siracusa
Quanto accaduto alla Cittadella è l’ultimo episodio di una serie di furti che si stanno verificando a Siracusa, soprattutto ai danni delle attività commerciali. Nella prima decade di settembre, ad essere presi di mira sono stati i ristoranti di Ortigia: 3 di loro sono stati visitati dai ladri. I carabinieri hanno denunciato i due presunti ladri ma si tratta di misura che, comunque, non comporta praticamente nulla per gli indagati, in quanto sono a piede libero, eppure nelle settimane scorse erano arrivate al palazzo di giustizia le relazioni sul loro conto solo che di provvedimenti cautelari restrittivi non ne sono arrivati, tra cui l’arresto, in carcere o ai domiciliari.
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