L’arte contro la mafia. Un’idea delle associazioni studentesche dell’Ateneo di Palermo per commemorare la strage di via d’Amelio e le vittime della mafia.

Lo spettacolo si svolgerà il 18 luglio 2019 nella facoltà di Giurisprudenza di Palermo, ore 21.
Si comincia con la rappresentazione teatrale “Alcesti” di Euripide, messa in scena dagli alunni del laboratorio di poetica del professore Salvatore Lo Bue, organizzata dagli studenti della Università, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’ Esercizio Fisico e della Formazione, diretto dal professore Gioacchino Lavanco, con la “Fondazione Sturzo” e la “Fondazione Falcone”.

La scelta dell’Alcesti non è casuale. L’eroina che accetta di sacrificare la sua vita per amore del marito Admeto diventa esempio del coraggio di chi va incontro alla morte per difendere ciò in cui crede. Una scelta, quella della protagonista della tragedia greca, che evoca la storia dei due magistrati siciliani pronti a compiere il loro dovere fino in fondo per amore della libertà e della giustizia. E come Ercole nell’opera riporta in vita Alcesti, così gli studenti palermitani con impegno e passione ridanno vita a chi ha combattuto ed è morto per sconfiggere la mafia.

“Trovo molto bello che dei giovani che non erano neppure nati negli anni delle stragi mafiose abbiano sentito l’esigenza ancora una volta di ricordare Falcone e Borsellino – commenta Maria Falcone, presidente della Fondazione che del magistrato porta il nome – e mi emoziona che per commemorare chi nella nostra epoca ha sacrificato la vita per salvare quella degli altri i ragazzi abbiano scelto di rappresentare una tragedia di quasi 25 secoli fa. Certi valori affondano le radici nel profondo della nostra cultura e la riproposizione dell’Alcesti di Euripide ne è una rappresentazione plastica”.

“Sono particolarmente orgogliosa che un’idea dei giovani studenti universitari palermitani abbia fatto da volano a un progetto ora divenuto di respiro nazionale. – dice Maria Miceli, docente ordinaria di diritto romano all’Ateneo di Palermo – Tutto è nato da ‘Unipa non dimentica’, una manifestazione voluta per ricordare i giudici Falcone e Borsellino. Oggi, in un una sorta di passaparola della memoria decine di Atenei stanno proseguendo sulla quella strada e si è arrivati, anche grazie all’impegno del Miur e della Fondazione Falcone, alle Università per la Legalità, un progetto che dà modo agli studenti di ciascun Ateneo di raccontare, ognuno con la forma espressiva che preferisce e con la sua specificità territoriale, economica e sociale cosa è la mafia”.

“Trovo molto bello che dei giovani che non erano neppure nati negli anni delle stragi mafiose abbiano sentito l’esigenza ancora una volta di ricordare Falcone e Borsellino – commenta Maria Falcone, presidente della Fondazione che del magistrato porta il nome – e mi emoziona che per commemorare chi nella nostra epoca ha sacrificato la vita per salvare quella degli altri i ragazzi abbiano scelto di rappresentare una tragedia di quasi 25 secoli fa. Certi valori affondano le radici nel profondo della nostra cultura e la riproposizione dell’Alcesti di Euripide ne è una rappresentazione plastica”.

Lo spettacolo era già andato in scena il 23 maggio al palazzo delle Aquile, col patrocinio del Comune di Palermo, in occasione delle commemorazioni per la strage di Capaci. Ad introdurre la rappresentazione allora fu il maestro Beppe Vessicchio con la sua personale testimonianza in ricordo dei due giudici uccisi dalla mafia.

L’evento rientra nel percorso di avvicinamento alla tradizionale fiaccolata del 19 luglio che coinvolge ogni anno moltissimi cittadini palermitani e non, in marcia da Piazza Vittorio Veneto a Via D’Amelio, luogo in cui il giudice perse tragicamente la vita insieme alla sua scorta.

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