Resta in carcere Damiano Torrente, il pescatore dell’Acqusanta di 47 anni, che ha confessato di avere ucciso 5 anni fa la sua amante romena Ruxandra Vesco salvo poi ritrattare la confessione. L’uomo, dopo aver ammesso l’omicidio della romena, eseguito nel 2015, per motivazioni ancora da chiarire, sabato mattina si è presentato davanti al giudice per la convalida del fermo ma è rimasto in silenzio e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

L’uomo si era presentato dai Carabinieri di San Lorenzo, a Palermo, raccontando nei minimi particolari l’assassinio della donna di 38 anni, uccisa dopo una relazione con la stessa che avrebbe deciso di trasferirsi nella sua casa dell’Addaura, nella stessa casa in cui Torrente, come ha confessati ai militari, la uccide con una fune da pescatore. Poi l’avrebbe caricata in auto e abbandonata in un dirupo su Monte Pellegrino. Il giorno seguente, l’uomo, assistito dall’avvocato Alessandro Musso, ha ritrattato la confessione e nel corso del ‘interrogatorio di garanzia ha fatto poi scena muta.

Un punto certo in questa vicenda ancora tutta da chiarire arriverà quando si conosceranno i risultati degli esami del Dna sulle ossa scoperte in un anfratto del promontorio, ma per il momento il pescatore resta in cella. Il giudice ha ravvisato il pericolo di fuga ed i gravi indizi di colpevolezza, in ogni caso se questa vittima non è stata ammazzata da Torrente, lui di sicuro conosce i particolari di questa uccisione.

Come si legge sul Giornale di Sicilia, non è escluso che nei prossimi giorni il legale di Torrente possa chiedere una perizia psicologica, ancora non è chiaro infatti se il pescatore sia presente a se stesso, o se invece simuli una totale instabilità psicologica. Anche i suoi familiari potrebbero fornire qualche dettaglio in più e la moglie in particolare, pure lei romena, che a quanto pare è tornata nel suo paese d’origine e fa la cantante.