Un patto federativo tra la Lega e i movimenti sicilianisti. E’ il progetto a cui sta lavorando Matteo Salvini, per il tramite del suo uomo di fiducia Stefano Candiani. Un patto che ha già causato reazioni diverse. Il “nì” di Salvo Fleres dell’Unità dei siciliani Movimento le Api (o almeno così interpretato da taluni) si era aggiunto al sì, invece, immediato degli autonomisti lombardiani.
A fronte di questi era arrivato il forse di Sicilia Nazione che pur accogliendo come positiva l’apertura sottolineava come l’interlocutore c’è e deve essere Nello Musumeci guida della maggioranza di centro destra nell’Isola. Una precisazione opportuna in un clima che rischia di diventare teso anche su questo fronte con i leghisti che cercano sponde dopo le difficoltà politiche e le polemiche e dopo il gelo proprio d Musumeci che probabilmente vorrebbe far passare per il suo Movimento Diventerà Bellissima il rapporto con la Lega per portare fuori dall’isola proprio il Movimento.
Sul tema, adesso, l’agenzia Dire ha sentito Enzo Maiorana, sicilianista storico, attualmente vicepresidente di Unita’ siciliana-Le api che getta sul fuoco un’altra non troppo velata polemica interna ai sicilianisti. “Io rispondo con piacere ma sono delle riflessioni personali perché noi siamo abituati che la linea politica viene concordata dal
consiglio nazionale del movimento. Ed è compito del portavoce, poi, portare all’esterno le scelte”, premette Maiorana ma poi aggiunge: “Non posso non ricordare che Salvini è un soggetto che non solo nel passato ha sempre fatto una politica antimeridionalista e contro la Sicilia. E non mi riferisco solo alle offese gratuite ma prevalentemente alle scelte di politica economica. Ma poichè in politica non si vive di passato, noi, per amore dei siciliani, siamo portati a superare qualsiasi cosa pur di realizzare un miglioramento economico e sociale nella nostra terra e della nostra gente. Ma proprio da questo punto di vista, mi chiedo: come si può dialogare o prendere in considerazione una proposta politica da parte di Salvini e della Lega che ad oggi continuano a derubarci?”
Alla Dire Maiorana snocciola la sua tesa sul ‘furto’ chiarendo che si riferisce “Alla legge 42 del 2009 voluta dalla Lega per normare la distribuzione delle risorse dello Stato alle varie regioni. In quell’occasione la Lega invece di porre tutti i cittadini sullo stesso piano dei diritti e di conseguenza elargire e distribuire le risorse secondo la percentuale della popolazione e dei Lep, (livelli essenziali delle prestazioni), ha posto a base la Spesa storica, un criterio del tutto iniquo. Questa norma prevede che le regioni ricche, quelle che negli anni precedenti hanno speso di piu’, debbano ricevere di più. Mentre le regioni povere, quelle del sud, avendo minori risorse e quindi minori spese, ricevono di meno. Di fatto la popolazione meridionale che rappresenta il 34,3% riceve il 28,3% delle risorse, che in valore assoluto sono 62 miliardi di euro ogni anno. Questa norma è a tutt’oggi in vigore. E siccome abbiamo
superato i 10 anni di vigenza, ci sono stati sottratti 620 miliardi di euro”.
Enzo Maiorana rincara la dose con un riferimento più attuale: “Il 19 febbraio 2020 la Lega in Senato si è astenuta dal votare un provvedimento finalizzato a fare giustizia di una scelta dell’Unione europea. La Ue per la programmazione 2020-2027 ha destinato all’Italia un miliardo e mezzo di euro in più. Ma alle regioni del sud sarebbe andata una percentuale inferiore. Se fosse vero che siamo di fronte non più a una ‘Lega Nord’ ma a una Lega Italia, Salvini come giustifica questa astensione? La legge è passata lo stesso ma i leghisti si sono astenuti e questo la dice lunga”.
In sostanza per Maiorana “Salvini prima di parlare di federazione dovrebbe innanzitutto modificare il suo atteggiamento nei confronti delle regioni del Sud. Da sempre la Lega e Salvini indicano i siciliani e i meridionali come parassiti e ladri delle loro risorse. Mi chiedo come sia possibile che il ladro diventi sempre più povero e il derubato sempre più ricco. Ritengo che queste adesioni alla Lega che alcuni movimenti per la Sicilia hanno in mente di fare siano più finalizzate alla conquista di un posto in Parlamento che a fare i reali interessi della Sicilia”.
Quanto al leader della Lega “è più intenzionato a mettere le mani sulla regione siciliana piuttosto che adoperarsi
politicamente per farla crescere. E in questo trova la disponibilità dell’attuale presidente Musumeci, che ha assegnato alla Lega addirittura l’assessorato alla cultura e alla identità siciliana. Una vergogna inaudita. E oltre a questo ha dato la gestione dell’emergenza sanitaria, il 118, a una società satellite di un’altra che già gestisce il servizio in Lombardia. Di più: nel contratto si prevede che a capo di questa struttura ci debba essere un lombardo. Con queste premesse ritengo che non si possa parlare di un dialogo aperto” con la Lega.
Maiorana conclude sottolineando che “pur apprezzando il grande interesse di Fleres per i siciliani non si possa chiedere il rispetto dei nostri diritti costituzionali, diritti che ci devono essere riconosciuti in quanto sono inseriti nello statuto di autonomia. Pertanto dobbiamo pretenderne il rispetto dallo stato e non invece rivolgendoci alla ‘protezione’ di questo o quel politico”.
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