Commemorazione questa mattina a Palermo in occasione della decima ‘Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace’ nel quindicesimo anniversario della strage di Nassiriya, in Iraq dove persero la vita, a causa di un attentato suicida, 28 persone, tra cui 19 italiani – 7 siciliani – 12 carabinieri, 5 uomini dell’Esercito e 2 civili.

A Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, alla presenza dei familiari delle vittime, del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, del vice presidente della Regione Gaetano Armao e dell’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo, del sindaco Leoluca Orlando e di altre autorità civili e militari è stata deposta una corona di alloro sulla lapide che ricorda le vittime dell’attentato del 12 novembre 2003 e a seguire una seduta straordinaria e un concerto.

“Rendere onore ai caduti fa parte della nostra cultura civile e militare, piangiamo oggi dopo 15 anni i nostri uomini caduti a Nassiriya, come in questi giorni stiamo ricordando ancora i caduti della Prima guerra mondiale, che devastò l’Europa, infatti, questa sera sarò Parigi in occasione dei 100 anni dalla fine della Prima guerra mondiale” ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, nel suo intervento a Sala d’Ercole, a Palazzo dei Normanni, a Palermo, per celebrare con le famiglie le vittime della strage di Nassiriya.

“Il dolore della morte rimane nel cuore delle famiglie, un dolore che non si rimarginerà mai, ma le famiglie devono essere fiere di avere avuto al loro fianco uomini che sono stati eroi per la patria, per la libertà e per la pace”, ha aggiunto Tajani. “I nostri soldati sono caduti per difendere la libertà e la democrazia e se noi viviamo in pace da 70 anni, se i nostri confini sono più sicuri, lo dobbiamo anche a loro che hanno servito la Patria e che sono un esempio – ha continuato Tajani -. Ma la Patria siamo tutti quanti noi, con la nostra identità”.

“Piangiamo le vittime di Nassiriya vittime del terrorismo, ma se il terrorismo non ha colpito in Italia come altrove lo dobbiamo al lavoro e all’attività di prevenzione, all’attività esterna di tanti uomini e donne che ci hanno permesso e ci permettono di vivere in pace. E dobbiamo stare sempre vicini e ringraziare le loro famiglie con le loro angosce, le loro preoccupazioni e frustrazioni”.

“Un Paese fiero di se stesso – ha continuato Tajani – deve tenere in grande conto questo straordinario patrimonio che è dato da tutti coloro che indossando un uniforme rappresentano la Patria e i cittadini. Sono fiero di essere italiano, da presidente del Parlamento europeo. da parlamentare e da cittadino sono profondamente grato all’opera che portano avanti tutti i militari. Alle famiglie delle vittime dico: ‘Voi continuate a tenere alto l’onore dei vostri parenti”.

Il presidente del Parlamento europeo ha voluto dedicare nel suo discorso anche “un pensiero affettuoso alle vittime siciliane del maltempo”.

In ricordo oggi anche un concerto, a Palazzo dei Normanni, dell’Orchestra del Teatro Massimo, diretta dal maestro Gabriele Ferro, per rendere omaggio a 15 anni dalla strage di Nassiriya, in Iraq, alle vittime.

Il 12 novembre 2003 persero la vita i carabinieri Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Giovanni Cavallaro, sottotenente, Giuseppe Coletta, brigadiere, Andrea Filippa, appuntato, Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente, Daniele Ghione, maresciallo capo, Horacio Majorana, appuntato, Ivan Ghitti, brigadiere, Domenico Intravaia, vice brigadiere, Filippo Merlino, sottotenente, Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Alfonso Trincone, maresciallo aiutante, e i militari dell’Esercito Massimo Ficuciello, capitano, Silvio Olla, maresciallo capo, Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore, Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto, Pietro Petrucci, caporal maggiore, ma anche due civili Marco Beci, cooperatore internazionale, Stefano Rolla, regista, Il concerto è stato aperto con l’esecuzione dell’Inno di Mameli, a cui è seguito un minuto di silenzio.

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