Fortemente evocativa, suggestiva, emozionante. Non potrebbe essere definita altrimenti la collettiva artistica EX VOTO/EX NOVO in corso nella cripta della Chiesa di S.Maria del Piliere a Palermo.

L’arte e le nuove tecniche espressive per indagare, rivisitando, la devozione: oggetti simboli di una promessa e della riconoscenza per la grazia ricevuta, gli ex voto per l’appunto.

La mostra, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18, è stata allestita grazie alla passione e alla tenacia di Pamela Bono e Danilo Lo Piccolo, nell’antica chiesa chiusa da quasi 70 anni e ‘ridonata’ a turisti e palermitani dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani che l’ha riaperta e fatta conoscere. Un gioiello nascosto tra i palazzi del centro storico, attraversato da alterne vicende, dove tutto è espressione delle tradizioni popolari e del rapporto con il sacro.

La collettiva nasce da una scommessa ma anche da una folgorazione per un luogo e per un ideale: condividere il bello e dare nuova vita ad uno scrigno di opere artistiche e significati dimenticato da ormai troppi anni. I giovani Pamela e Danilo, reduci da impegnativi anni di studi artistici, dopo aver partecipato ad un progetto di apertura straordinaria della chiesa, decidono di continuare a renderla visitabile e iniziano a lavorare per regalarle un nuovo futuro.

Nella cripta, memore di antichi riti funebri, immaginano uno spazio espositivo, individuano il tema e coinvolgono un gruppo di artisti palermitani. Nasce così EX VOTO/ EX NOVO, in cui l’oggetto “diviene ponte tra una vecchia generazione ed una nuova cultura espressiva”, utilizzando disparati mezzi, tecniche e materiali.

Il percorso espositivo presenta le opere di otto artisti: Andrea D’Arpa, Alessandra Davì, Sandro Di Girolamo, Serena Di Paola, Andrea Fedele, Alberto Antonio Foresta, Ornella Mazzola ed Ennio Parasiliti.
Stampe fotografiche, oli su tela, assemblage ed una video-installazione per raccontare il rapporto spesso intercorrente tra un corpo malato e dolente e la speranza della guarigione, le preghiere, le lacrime, il messaggio forte che sta dietro il segno tangibile dell’intangibile.

Spiega Pamela Bono: “Attraverso queste opere in mostra allo stesso modo in cui un dono religioso del passato può divenire attuale, un luogo sconosciuto a molti può rinascere attraverso gli occhi, le mani e le teste dei vivi”.

Non conosciamo le storie che stanno dietro gli ex voto in mostra, non sappiamo quali esiti abbiano avuto le preghiere di chi li ha donati a Dio. E forse non ci interessano neanche. Perché di certo non bisogna andare lontano per comprendere che i miracoli esistono davvero, e la riapertura di S.Maria del Piliere ne è un esempio.