“Esortare i Dipartimenti di prevenzione veterinaria di tutte Asp siciliane a procedere con urgenza e costanza all’effettuazione di analisi e controlli regolari su tutti gli allevamenti da latte presenti nel territorio di competenza, così da ridurre al minimo i casi di tossicità dell’alimento come quello riscontrato a Ragusa”. E’ quanto richiesto dalla deputata del M5S all’Ars Vanessa Ferreri in un’interrogazione appena indirizzata al presidente della Regione e dell’assessore alla Salute.

L’atto parlamentare nasce a seguito del maxi sequestro di circa 4 mila litri di latte trovato positivo alle aflatossine, ovvero sostanze nocive prodotte da funghi o muffe, effettuato in questi giorni in un allevamento di Ragusa da parte dei carabinieri del Nas. Il latte conterrebbe infatti tossine altamente tossiche, tra le sostanze ritenute più cancerogene, derivanti dal fieno ammuffito con il quale sarebbero state nutrite le mucche. La muffa presente nel fieno produce difatti le aflatossine M che ingerite dai bovini finiscono, quindi, nel latte da loro prodotto.

“Il latte è uno dei generi alimentari primari, fondamentali per l’alimentazione dell’uomo e soprattutto dei bambini. Non sarebbe stato possibile scoprire la tossicità del latte sequestrato se non ci fossero stati i controlli e la segnalazione al NAS da parte del settore veterinario dell’Asp di Catania, al quale va il mio più sentito ringraziamento”, afferma Vanessa Ferreri. “Considerato che in Sicilia – continua Ferreri – sono presenti circa 9100 allevamenti bovini per 336mila capi, e la produzione media di latte a lattazione per bovina, secondo le statistiche ufficiali dei bollettini Aia, si attesta sui 70 quintali circa, è ragionevole pensare che possano esserci altri casi come quello riscontrato a Ragusa”. “Per questo – conclude la parlamentare iblea del M5S – mi auguro che l’assessore Gucciardi esorti con fermezza tutte le Asp della Regione a tenere alto il livello dei controlli su tutti gli allevamenti, a tappeto. Non è possibile tollerare chi vuole fare il furbo lucrando sulla salute dei cittadini”.

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