C’è un forte vento che dal Nord soffia verso il Sud: un senso di rivalsa provato da tanti siciliani emigrati che oggi cercano di ricongiungersi con le proprie radici. I dati testimoniano che il meridione si va spopolando e il settentrione di conseguenza, arricchendosi. C’è però chi sogna di poter tornare in Sicilia, la regione dei paradossi.

La storia di Roberto Rubino è una di queste, originario di Palermo, volato in Piemonte da ragazzino e adottato da Casale Monferrato oggi. Il suo desiderio è quello di molti, poter tornare giù avendo una occupazione stabile. Sintomo questo, di un apparente ribaltamento del fenomeno migratorio che evidenzia che il “sogno del Nord pieno di lavoro e stabilità” non è più una realtà concreta.

Il desiderio di tornare a vivere e lavorare al Sud

Negli ultimi anni, si è assistito ad un crescente interesse per il lavoro al Sud, con molte persone che scelgono la Sicilia come meta ideale per vivere e lavorare in smart working. Altri, come Roberto, aspirano a trovare una realtà lavorativa a Palermo, desiderosi di ristabilirsi definitivamente sull’isola e riconnettersi con le proprie radici.

Roberto ha iniziato a lavorare a soli 14 anni, sostenuto dalla madre che affrontava da sola le sfide della vita quotidiana. La sua carriera è stata caratterizzata da una serie di esperienze lavorative diversificate, spaziando dal manovale all’elettricista, fino a gestire un bar. Oggi è impiegato in un’officina metalmeccanica, ma la sua mente è spesso rivolta verso il Sud, dove vivono i parenti di suo padre. Ha vissuto parte della sua vita in Europa, imparando anche le lingue ma adesso sogna il Sud. Questa divisione geografica ha alimentato in lui un profondo senso di nostalgia e una costante ricerca di identità, rendendo il suo legame con la Sicilia ancora più intenso e significativo.

“Mentre passeggio per Milano mi sento in pericolo, giù mi capita raramente”

Parlando di qualità di vita, Roberto sembra non avere dubbi: il senso di comunità e la tranquillità che trova a Palermo è impareggiabile. Descrive Milano come una città in cui la paura è all’ordine del giorno, la delinquenza sembra essere costante. Al contrario, in Sicilia trova un calore umano che gli manca: “Ho vissuto per tre mesi in macchina e non c’è stato uno che mi abbia portato anche solo un bicchiere d’acqua” racconta con amarezza sottolineando la freddezza delle relazioni che ha sperimentato nel Nord Italia.

Il sogno del Sud

E’ così che racconta le sue sensazioni quando raggiunge le coste siciliane: “Ogni volta che vengo lì e salgo su quel traghetto sento una scossa dentro, come un richiamo – racconta Roberto –  vorrei poter tornare a Palermo e ricostruire la mia vita lì, con un lavoro e un’attività stabile che mi renda indipendente”.

Roberto aggiunge, di essere consapevole che molti giovani continuano a credere nel mito del Nord come terra promessa, poi conclude: “Se devo vivere male perché fatico ad arrivare a fine mese, perché farlo qui e non a casa mia?”