Secondo il sondaggio congiunturale della Banca d’Italia, la quota di aziende siciliane che prevedono di chiudere in utile l’esercizio 2023 è stata di poco superiore ai quattro quinti, in linea con l’anno precedente.

Alla redditività hanno contribuito il calo dei costi energetici rispetto al picco raggiunto lo scorso anno e l’incremento dei prezzi di vendita. Le imprese continuano a mantenere ampie disponibilità liquide, prevalentemente nella forma di depositi bancari. A giugno l’indice di liquidità finanziaria, definito dal rapporto tra le attività più liquide detenute presso il sistema bancario e i debiti a breve scadenza verso banche e società finanziarie, è aumentato lievemente rispetto alla fine dell’anno precedente. In presenza di un indebitamento a breve termine sostanzialmente stabile, l’andamento ha riflesso la crescita del valore dei titoli quotati, prevalentemente quelli di Stato, e l’aumento più contenuto dei depositi bancari.

I prestiti.

 A giugno del 2023 il credito alle imprese si è ridotto dello 0,7 % rispetto a dodici mesi prima, risentendo dell’indebolimento della fase ciclica e dell’aumento dei tassi di interesse che ha scoraggiato la domanda di nuovi finanziamenti. La contrazione si è accentuata nei mesi estivi (-1,1 ad agosto). La flessione ha riguardato soltanto le imprese di minore dimensione, mentre per quelle medio-grandi il credito ha continuato a crescere sebbene in rallentamento rispetto all’anno precedente; per queste ultime, l’espansione dei prestiti è stata della stessa intensità rispetto a quella osservata nel Mezzogiorno, contro un calo a livello nazionale. L’andamento è stato differenziato anche tra settori di attività economica: a giugno, a fronte di un calo dei finanziamenti nel terziario, il credito è cresciuto nell’edilizia e nella manifattura; per questi ultimi due comparti si è comunque osservata una netta decelerazione rispetto alla fine del 2022.

Il costo del credito

L’aumento del costo del credito iniziato nella seconda metà del 2022 è proseguito nel 2023, riflettendo gli ulteriori rialzi dei tassi di interesse ufficiali. Il tasso mediamente applicato ai prestiti connessi con le esigenze di liquidità ha raggiunto il 7,2 % a giugno (5,8 alla fine dell’anno precedente). Le condizioni di costo si sono confermate meno favorevoli, in media, per le piccole imprese e per quelle edili. Il tasso annuo effettivo globale (TAEG) mediamente applicato ai nuovi finanziamenti a fini di investimento è stato pari, nel secondo trimestre del 2023, al 6,6 %, in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto all’ultimo trimestre del 2022.

Le aziende siciliane hanno continuato a sostenere condizioni di costo più onerose rispetto alla media italiana: nel secondo trimestre dell’anno in corso il tasso mediamente applicato ai prestiti connessi con esigenze di liquidità e quello praticato sui nuovi crediti destinati agli investimenti erano superiori, rispettivamente, di 1,4 e 0,7 punti percentuali rispetto ai corrispondenti valori nazionali.

Fonte: economie regionali – l’economia della Sicilia, aggiornamento congiunturale, Banca d’Italia