“Invece di pensare a quello che non puoi fare per colpa di ciò che non hai, pensa sempre a quello che puoi fare grazie a quello che hai”. Pensieri e parole di Alex Zanardi. Quel che è successo ieri, lo sapete tutti. Potrei smettere di scrivere già ora, e lasciarvi a riflettere su quanto siano sconfinati e sconosciuti gli orizzonti delle nostre possibilità.

Alex Zanardi è un maestro di vita, un campione, un esempio e un monito. Non si è mai arreso, neanche quando nel settembre del 2001, durante una gara del circuito Indy, una terribile collisione strappò via dal suo corpo le gambe. Ma i sogni di quel ragazzo allora 34enne, non solo rimasero intatti, ma si amplificarono. Zanardi ha trasformato la sua vita in una magistrale sinfonia.

Ci ha sempre lasciato a bocca aperta. E’ tornato a correre in auto e ha vinto. Si è cimentato nel triathlon e non solo ha battuto il record del mondo dei diversamente abili, ma in più di una competizione si è lasciato alle spalle migliaia e migliaia di concorrenti “normodotati”. Non ricordo neanche quante e in quali specialità si sia aggiudicato medaglie d’oro alle Olimpiadi e ai Campionati mondiali.

Forse non è più neanche importante tentare di misurare col bilancino quanti trofei abbia vinto. Bisogna chiedersi da dove abbia attinto tutte quelle energie fisiche e mentali per andare sempre avanti. Sempre col sorriso.

Le prime cronache del drammatico incidente di ieri sera, raccontano che l’impatto sia avvenuto per un suo errore. La handbike sulla quale viaggiava, per un tour itinerante dedicato all’Italia che vuole ripartire dopo il Covid, avrebbe sbandato, finendo, seppur di poco, nella carreggiata opposta. E da lì, l’impatto micidiale con l’autocarro. Io spero e prego con tutto il cuore per Alex Zanardi e per i suoi familiari. Penso al suo sorriso, penso a quel piccolo errore che gli costa di nuovo tanta sofferenza.

Viene da chiedersi il perché di tanti sforzi, sacrifici e rischi. Ed è proprio da questa prospettiva che la vita di Alex Zanardi diventa per noi un monito, un monito ad essere persone migliori: “non volevo dimostrare niente a nessuno, la sfida era solo con me stesso, ma se il mio esempio è servito a dare fiducia a qualcun altro, allora tanto meglio”.

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