Filippo Accetta dopo essere stato all’Hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo temeva che alla fine l’infermiera il vaccino glielo aveva fatto lo stesso. A lui e al figlio.

Ne parlava Giuseppe Tomasino anche lui fermato di questa storia avvenuta a Palermo il 10 novembre scorso. “Giuseppe – diceva Filippo Accetta intercettato dagli agenti della Digos – io sono con mio figlio. Mio figlio è stravolto in faccia. A me fa male un poco il braccio, a te ti fa male?”. “No – rispondeva Giuseppe che affermava – Io nella bambagia glielo visto buttare”. “A mio figlio gli brucia pure il braccio”. Dopo mezzora Accetta riceva la telefonata di Tomasino. “Filippo ci ho parlato ed è rimasta sbalordita. Sono crisi di panico ha detto, al mille per mille”.

Al momento sarebbero 14 i finti vaccinati che si sarebbero rivolti all’infermiera del Civico Anna Maria Lo Brano, in servizio all’hub della Fiera, tra di loro anche una sua collega impiegata nella stessa struttura, un poliziotto di un commissariato cittadino e persino un pluripregiudicato, oltre all’attivista no vax Filippo Accetta e a Giuseppe Tomasino che stamattina, su disposizione del procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto Felice De Benedittis, sono stati fermati dalla Digos, guidata da Giovanni Pampillonia.

I controlli al porto di Palermo e l’inizio dell’indagine

L’indagine ha preso il via da un controllo della polizia di frontiera, il 29 settembre. Aveva fermato e controllato al porto Accetta e i suoi figli e gli agenti si sarebbero insospettiti per i green pass, attestanti l’esito negativo dei tamponi, che a loro avviso sarebbero stati alterati. Da lì sono state avviate le intercettazioni, finché non sono state pure piazzate delle telecamere nei box dell’hub dove era in servizio l’infermiera e che avrebbero filmato le finte inoculazioni, che sarebbero avvenute tra il 10 novembre ed il 14 dicembre.

Altri finti vaccini

Dalle riprese video all’interno della Fiera gli investigatori sono riusciti ad individuare altre persone che si sarebbero sottoposte alla vaccinazione soltanto per finta. Tra di loro anche un pluripregiudicato, che si sarebbe messo in contatto con l’infermiera con la mediazione di un medico, ma anche un’altra infermiera in servizio nell’hub.

Tra i finti vaccinati anche un poliziotto, che avrebbe chiamato direttamente l’indagata dicendole: “Buongiorno, mi sono convinto a vaccinarmi, ma lei è qua che la vengo a salutare?”.

E poi, come gli altri, non avrebbe ricevuto il medicinale che sarebbe stato buttato prima dell’inoculazione.

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