Bobo Craxi, figlio dello storico leader del Partito Socialista Italiano, Bettino, è candidato alla Camera in Sicilia, nel collegio di Palermo. Durante la puntata di Talk Sicilia, si autodefinisce un “combattente” del centrosinistra, “un combattente che si batte e che vuole vincere la sua corsa”. Lo stesso Bobo definisce la legge elettorale italiana “oscena” visto che i cittadini decidono ben poco su chi votare. Il riferimento è alle liste uninominali, scelte in maniera pregressa dalle coalizioni. “Io sono qui per conto del centrosinistra, mi batto per l’insieme della coalizione”, ha detto l’esponente del Partito Socialista che torna in campo dopo 10 anni si assenza dalle scene politiche.
Una sfida anche in famiglia con la sorella Stefania
E non è tutto, perché si tratta di una sfida in famiglia per Bobo Craxi visto che anche la sorella, seppur in un collegio diverso, correrà per la riconferma in Parlamento. Stefania Craxi, infatti, correrà per Forza Italia, per la riconferma al Senato. “Stefania di Forza Italia da diversi lustri è stata già parlamentare – ha detto Bobo Craxi a TalSicilia -. C’è una differenza sostanziale, senza che io faccia della polemica spicciola, e cioè che mia sorella, come altri, ha un ombrellone in Sicilia, ma il paracadute ce l’ha in Lombardia. È un po come la mia competitor di destra che oltre che essere il vicesindaco della città, è candidata in altri tre collegi”.
I paracadute della politica
Ed è proprio sul fenomeno del “paracadute”, come lo stesso lo definisce, che Bobo Craxi, polemizza: “Il lusso dell’uninominale lo trovo abbastanza sgradevole nei confronti degli elettori”, ha detto parlando delle doppie candidature nei listini e al proporzionale anche in più collegi. “Si sono moltiplicati con questa legge i casi di sdoppiamento della personalità e secondo me è un inganno nei confronti degli elettori”. Altro caso dei “paracadutati” è quello dai candidati che provengono da oltre lo Stretto. “I paracadutati – dice Bobo Craxi – possono anche essere quelli che provengono da altre regioni che nulla sanno, nulla conoscono del territorio. Nel mio caso, io sono già stato parlamentare siciliano e non rivendico neanche le mie origini. Io ho rappresentato l’Italia in seno alle Nazioni Unite ed è difficile che non sia in grado di rappresentare i siciliani e i palermitani al Parlamento nazionale.
Continuare col lavoro iniziato da Draghi
Cosa fare una volta arrivato in Parlamento? Questa la domanda posta al socialista “Risanamento e del tamponamento della crisi”, sono gli obiettivi da perseguire sulla scia del governo Draghi, secondo Bobo Craxi che ricorda i risultati raggiunti dal governo. “Il Paese improvvisamente, dopo anni in cui segnava un punto meno, ha ricominciato a segnare un punto più, quindi proseguire la strada del risanamento in termini nazionali, mantenere i propri impegni di carattere internazionale verso l’Europa e verso il mondo e verso l’alleanza militare di cui facciamo parte.
I fondi per la Sicilia
A livello regionale, il nocciolo è la gestione delle risorse assegnate alla Sicilia. “Si sa che alla verranno distribuiti un numero ingente di risorse. E’ importante sapere come verranno gestiti questi soldi, che ci sono certamente non grazie alla signora Meloni che si è opposta e ha fatto i capricci durante il governo di unità nazionale.
Palermo un hub Mediterraneo e sede di un grande evento
Su Palermo gli occhi sono puntati sul porto che, secondo Craxi, diventerà un hub commerciale, marittimo e turistico. Un’operazione su cui vigilare perché veramente può dare una svolta alla città”. Un porto che, come afferma nell’intervista, potrà avere due straordinari vantaggi. “Aumentare la sua capacità di accoglienza dei container e deve auto alimentarsi dal punto di vista energetico puntando sulla produzione delle rinnovabili nell’area portuale. Ma Palermo, come anche Catania, secondo Craxi, potrebbero essere anche la meta adatta a ospitare un grande evento internazionale, come lo è l’Expo. “Un grande evento internazionale – ha detto – bisogna vederlo come un investimento” poiché avrebbe positive ricadute sul piano dell’indotto, del turismo, delle infrastrutture.
Si o no ai termovalorizzatori
Termovalorizzatori sì o no? Per Craxi è importante individuare delle aree che non siano troppo aggressive. “Non bisogna fare delle scelte sbagliate – ha detto – e non fare scempi dal punto di vista urbanistico. Barcellona ha un meraviglioso termovalorizzatore. Nessuno se ne lamenta. Io sono per una scelta pubblica, però deliberata, una scelta attraverso un referendum, attraverso una condivisione di tutte le scelte condivise. Vede cos’è accaduto in Val di Susa? Non è che i valsusini sono contrari in sé e per sé alla ferrovia? No. Se l’essere umano fosse stato contrario al progresso, non avremmo avuto neanche questo studio. Però il problema è sempre in democrazia, è rendere una scelta condivisa.
Caro bollette ed emergenza
Altro punto affrontato da Bobo Craxi è quello del nucleare e del caro bollette. “Esiste un’emergenza – ha affermato – e quindi dobbiamo tamponare il fabbisogno energetico, evitando di essere schiavi di una di una dittatura feroce come quella russa, quella che piace tanto a Salvini e alla destra e non soltanto a lui, anche a Forza Italia”. E sul costo dell’energia Craxi sostiene che “Mario Draghi si occuperà di questo problema, che mette a rischio la nostra economia, la riapertura delle fabbriche e molti settori, tra cui quello farmaceutico in Sicilia”.
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