In Sicilia è corsa  alle “poltrone blindate” per le prossime elezioni nazionali del 25 settembre. In queste ore è fibrillazione tra i leader della coalizione per piazzare i propri “cavalli” nei cosiddetti seggi “sicuri”, quelli dove con numeri alla mano c’è sostanzialmente la quasi certezza che per l’appunto il seggio scatti. Tra i politici destinati ad avere il soffice paracadute, come si dice in gergo politico che altrimenti vuol dire la poltrona assicurata, figurano nomi eccellenti come quelli dell’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese, del presidente della Regione uscente, il “ripudiato” Nello Musumeci, e del presidente dell’Ars uscente Gianfranco Miccichè. Accanto a loro altri nomi siciliani eccellenti.

Il paracadute per Salvo Pogliese

La Lega ha già scelto Valeria Sudano all’uninominale alla Camera a Catania e il segretario regionale Nino Minardo nell’altro collegio uninominale orientale (Ragusa), anche questi piazzati in seggi che sarebbero allo stesso modo blindati dalla sicura elezione. Al senato in quota Fratelli d’Italia spunta il nome (ma non è una sorpresa considerate le sue vicissitudini) di Salvo Pogliese, l’ex sindaco di Catania che si è dimesso in seguito alla sospensione dalla carica stabilita dalla prefettura per effetto della legge Severino in seguito alla condanna per peculato per le famigerate “spese pazze” all’Ars quando era deputato regionale. Anche per lui è pronto un volo diretto per Roma anche se fra le polemiche sulla sua eleggibilità in virtù per effetto della legge Severino per gli stessi motivi che lo hanno portato alla doppia sospensione da sindaco. Motivazioni contestate da Pogliese.

L’abbondanza di Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia però ha già sistemato altri suoi “pezzi da 90”: anche per l’uscente parlamentare nazionale Carolina Varchi, in carica anche da vicesindaco di Palermo, insieme alla messinese Carmela Bucalo e all’ex grillina Tiziana Drago sono stati assicurati seggi ritenuti certi. Qualcuno però potrebbe anche rimanere clamorosamente fuori perchè il problema è che i meloniani soffrono di abbondanza. In lizza infatti ci sono anche tanti altri nomi eccellenti tutti in cerca di un seggio, parliamo del coordinatore regionale Giampiero Cannella, dell’assessore regionale Manlio Messina, del coordinatore provinciale palermitano Raoul Russo, e con loro ci sono anche Francesco Paolo Scarpinato e Giuseppe Milazzo.

I nomi certi in Forza Italia

Anche Forza Italia ha tanti pezzi da 90 da piazzare e non è certo facile trovare spazio per tutti i nomi eccellenti. Oltre a Miccichè e all’ex ministro Stefania Prestigiacomo, che solo per qualche giorno ha assaporato l’idea di una candidatura alla presidenza della Regione Siciliana, ci sono da piazzare le uscenti Urania Papatheu, Gabriella Giammanco e Matilde Siracusano, ma si parla anche del capogruppo uscente all’Ars Tommaso Calderone e del “fresco” presidente del consiglio comunale di Palermo Giulio Tantillo. Ma non finisce qui: si fanno i nomi dell’assessore regionale Marco Falcone, del deputato regionale Riccardo Gallo Afflitto, ed ancora Ugo Zagarella, Silvia Saitta e l’assessore regionale Toni Scilla.

La Lega e l’Udc

La Lega, oltre ai già citati Sudano e Minardo, ha anche diverse tessere ancora da piazzare ma senza la certezza in questo caso che tutti possano volare verso il parlamento. I nomi che dovrebbero essere garantiti sono quelli dei decani Nino Germanà, Pippo Gianni e Francesco Scoma. Infine spunta un nome a sorpresa, voce questa però tutta da confermare. Si parla di una presunta intesa tra Lega e Udc, che in realtà è stata smentita, con la possibilità di un seggio anche per l’assessore regionale Mimmo Turano.

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