Palermo non è una città per bambini. Nell’agenda politica del capoluogo siciliano per arrivare alla voce “bambini” bisogna scavalcare una montagna di problemi, il segno tangibile di una città sempre meno umanizzata e sempre a caccia di risorse per tappare buchi e programmare un futuro a misura della seconda e della terza età.

Mancano parchi all’aperto, musei e asili nido

A Palermo ci sono una dozzina di parchi all’aperto. In realtà sono tutti difficilmente fruibili dalle famiglie che per recarsi nelle zone verdi devono affrontare il caos cittadino, le soste selvagge, le macchine parcheggiate in doppia e tripla fila e la costante scortesia dell’homunculus panormita nel cedere il passo a chi ne ha diritto.

Oltre all’ormai incancrenita assenza di asili nidi -che oltre a non fornire servizi ai più piccoli, ostacolano l’accesso delle donne nel mondo del lavoro – l’ennesimo sfregio alla nostra gioventù è la quasi totale assenza di spazi museali dedicati all’infanzia e all’adolescenza. Insomma, la nostra comunità ha abdicato a creare spazi dedicati ai più piccoli.

Palermo e la “segregazione educativa”

Non è una situazione da sottovalutare. Questo gap ludico relazionale rischia di danneggiare gravemente i nostri giovani. Che la situazione sia davvero grave lo testimonia l’ultimo Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children. Nel paper, che passa in rassegna i punti critici dell’infanzia e dell’adolescenza, vengono esplicitate delle precise carenze rispetto a quella che viene definita “la segregazione educativa”.

Si parte da un dato: in Sicilia il 42% dei bambini e adolescenti vive in condizioni di povertà relativa.  Un dato che incide sul futuro dei bambini e che si aggrava rispetto alla valutazione del tessuto urbanistico e sociale di Palermo e delle città siciliane e del Sud. Nella crescita dei nostri bambini ha una forte valenza l’ambiente in cui si vive. Un parametro, questo, che  ha un enorme impatto nel condizionare le loro opportunità di crescita e di futuro. Pochi chilometri di distanza possono significare riscatto sociale o impossibilità di uscire dal circolo vizioso della povertà.

Palermo e i ghetti dell’infanzia

Ci sono quartieri dove crescere bene è impossibile per i nostri bambini. L’Atlante della Ong segnala come quartieri “sensibili” Zen, Kalsa, Brancaccio e Cep. Lì si può parlare di vere e proprie “periferie educative”: dei ghetti veri e propri in termini di mancato accesso all’istruzione, agli spazi ricreativi e culturali. Questa ci appare coma la più ingiusta delle disuguaglianze.

L’iniziativa di Blogsicilia

Per questa ragione, BlogSicilia ha deciso di mandare un piccolo segnale di solidarietà, un segnale per smuovere le coscienze e far sì che qualcuno si mobiliti. Regaleremo 100 biglietti della Mostra “I Love Lego” ai nostri lettori che prenderanno l’impegno di recarsi a visitare i diorami dei mattoncini più famosi del mondo e mandarci una foto della loro visita al Loggiato San Bartolomeo -lo splendido scenario dove si svolge la mostra –  ovviamente accompagnati dai propri figli.

Per ottenere i ticket, basta compilare il form sottostante indicando nel messaggio la città di provenienza ed il numero di telefono a cui essere contattati. La segreteria di redazione di blogsicilia.it vi contatterà per concordare il ritiro dei biglietti. I biglietti omaggio sono limitati. L’iniziativa è valida fino ad esaurimento delle disponibilità.

 

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