I Love Lego“, sbarca a Palermo la mostra dedicata agli storici mattoncini colorati e alle infinite creazioni che si possono comporre con essi. Una manifestazione inaugurata questa mattina al loggiato San Bartolomeo, nei pressi della Cala, e destinata ai giovani e al “bambino” che c’è in ogni adulto. All’interno degli stand organizzati nei vari piani della struttura, saranno mostrati alcuni diorami creati dai compositori che, attraverso il ricorso ai Lego e alla loro immaginazione, hanno creato dei veri e propri capolavori a tema fantasy o ispirati a luoghi storici sparsi per tutto il mondo.

Siena: “Si riscopre il valore della manualità”

I Love Lego, loggiato San Bartolomeo, Palermo

A celebrare l’inaugurazione dell’evento, che si svolgerà da oggi fino al 4 giugno 2023, è la presidente del gruppo Arthemisia Iole Siena. “Questa è una mostra per tutti. Il pubblico di questo evento è composto non solo da bambini, ma anche da adulti. In questa cornice, l’evento risulta spettacolare. Vedere le composizioni Lego, uniti allo scenario offerto dal mare di Palermo, è un’esperienza meravigliosa. E’ incredibile il lavoro che c’è dietro le quinte. Ci sono milioni di mattoncini dietro ogni diorama. Gli artisti che lavorano a queste creazioni ci impiegano settimane a comporre le opere. Una delle caratteristiche è l’aspetto manuale, creativo, che si va perdendo in favore dei giochi elettronici. In un simile contesto, si riscoprono i valori della lavorazione manuale ed artistica. Credo sia una mostra di grande intrattenimento e leggerezza, nonchè sotto il profilo sociale, educatico e didattico”.

Fundarò: “Momento ludico e di inclusione”

I Love Lego, loggiato San Bartolomeo, Palermo

Un evento destinato a tutte le fasce d’età ma non solo. Lo scopo è anche quello di fornire spazi destinati all’inclusione sociale, come spiega Angela Fundarò, vicepresidente della fondazione Sant’Elia. “Questa mostra non è solo un momento ludico, ma di inclusione. Coinvolgeremo le scuole e i ragazzi diversamente abili, che potranno interagire giocando. E’ stato dimostrato che i bambini, lavorando con le costruzione e trovandosi in un ambiente più rilassato, non si sentiranno sotto terapia ma in un ambiente più costruttivo per la loro mente. Da questo punto di vista, avvieremo dei progetti con scuole ed associazioni, in modo da immaginare spazi creativi insieme”.

 

 

 

 

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