Poca politica e molta gente oggi alla Leopolda siciliana, così a tenere banco alle officine Sandron dove si svolge ‘Cambiamenti‘ è stata la protesta dei lavoratori Almaviva. 1670 persone che vengono considerate in esubero dall’azienda e che a fine maggio si troveranno senza lavoro.

Una delegazione di lavoratori ha letteralmente fatto irruzione, in modo pacifico, interrompendo la Leopolda urlando “siamo tutti Almaviva” e mostrando cartelli.

Uno di loro, Giovanni Giammarresi, è stato invitato dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone sul palco “Non si può smantellare un’azienda e fuggire, questa è macelleria sociale – ha detto il lavoratore a nome di tutti i suoi colleghi – siamo 1.670 dipendenti a Palermo, 3.000 sparsi in Italia, che l’azienda considera un esubero. Siamo stanchi di ammortizzatori sociali usati come bombole di ossigeno al capezzale di un malato. Chi governa – ha aggiunto – ha il dovere di intervenire perché si tratta di grandi committenti che lavorano con commesse pubbliche”.

Per il sottosegretario Davide Faraone è stata una occasione per affrontare l’argomento lavoro: “Nelle ultime settimane abbiamo registrato la posizione del gruppo Almaviva sugli esuberi, li abbiamo richiamati alla responsabilità per questo è nato un tavolo al Mise. Renzi ha detto di essere impegnatissimo per la vertenza così come il vice ministro Bellanova, sono ottimista”.

“Palermo non può perdere questa opportunità – ha aggiunto – Vi assicuro la massima informazione. Grazie per essere
qui e aver acceso riflettori su questa vertenza che riguarda la città di Palermo”.

Fuori dalle ex officine Sandron i lavoratori hanno effettuato un lungo  presidio.

Articoli correlati