Mentre è in programma la “festa” per il ventennale della legge istitutiva degli enti regionali per il diritto allo studio, gli Ersu, gli studenti organizzano una mobilitazione al Santi Romano, sede del pensionato e della mensa dell’Università di Palermo. “Venti anni di promesse non mantenute”, denunciano gli accademici che fanno parte del Laboratorio Studentesco Autonomo.

“Pessimo il servizio offerto agli studenti”

“Vogliamo riportare i dirigenti dell’Ersu, che domani festeggeranno il ventennale, alla realtà mostrando quanto sia stato e sia tutt’ora pessimo il servizio da loro offerto agli studenti di Unipa. In vent’anni l’Ersu non è riuscita a garantire la copertura totale delle borse di studio per gli idonei, costringendo migliaia di ragazzi a fare i salti mortali per potersi pagare l’università”. Non solo, lamentano gli studenti, “le poche borse di studio stanziate arrivano con un ritardo tale da obbligare a lasciare l’università chiunque non sia in grado di pagare le spese in anticipo”.

“Il posto letto è una roulette russa”

Insomma, mentre l’Ars organizza la festa del ventennale degli Enti per il diritto allo studio, c’è chi dice che non vi è nulla da festeggiare, ricordando come “In vent’anni l’Ersu non è stata in grado di trovare i fondi necessari per permettere la ristrutturazione o l’apertura di nuovi studentati, per evitare che si ripresenti la figura dell’idoneo non assegnatario di posto letto: gli studenti che vivono nei pensionati convivono con la paura di essere sfrattati l’anno successivo, perché il posto letto non è mai una certezza, ma una roulette russa” – spiegano gli studenti di LSA.

“Servizio mensa a pagamento per i senza borsa”

C’è poi il problema legato al servizio di ristorazione, affidato dall’Ersu all’azienda privata COT. Gli studenti, che se non risultano assegnatari di borsa di studio devono pagare per usufruire del servizio mensa, lamentano la scarsa varietà dei piatti, che non garantisce i pasti quotidiani ai tanti ragazzi che soffrono d’intolleranze alimentari di diverso genere, e la mancanza quasi totale dei controlli igienici e della qualità del cibo. “Nei pasti sono sempre più ricorrenti alcuni sgradevoli ingredienti: insetti, blatte e animali di diverse specie. Ci sono tante foto e video sui social, che mostrano come quello che troviamo nei vassoi ha l’insolita tendenza a muoversi. L’Ersu dovrebbe vigilare sul servizio del COT, azienda privata a cui l’ente ha deciso di affidarsi, perché a rischio c’è la salute degli studenti” – concludono.

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