“Possiamo affermare che il test di IT-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale di protezione civile, in Sicilia, ha funzionato ed è servito allo scopo”. Lo dice il dirigente generale del dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana, Salvo Cocina.

Su tutto il territorio regionale sono state organizzate più di cinquanta postazioni di controllo e assistenza alla popolazione con operatori e volontari della Protezione civile regionale, in piazze, ospedali, spiagge, stazioni ferroviarie, supermercati, centri commerciali e anche in zone sommitali dell’Etna e di Stromboli.

Cocina “Abbiamo aiutato chi non era informato”

“Abbiamo raccolto e monitorato le reazioni della popolazione all’arrivo dei segnali di allerta – spiega Cocina – e abbiamo aiutato chi non era informato a non lasciarsi prendere del panico. Le utenze che non hanno ricevuto il messaggio saranno state complessivamente non più del 10-15 per cento e i problemi, abbiamo constatato, si sono riscontrati per lo più con alcuni operatori telefonici in particolare. Adesso, con la Protezione civile nazionale lavoreremo per risolvere le criticità, quelle già riscontrate e quelle che ci saranno segnalate attraverso i questionari compilati dagli utenti”.

Cosa fare adesso

Adesso, l’invito per tutti, che abbiano ricevuto correttamente il messaggio o meno, è quello di andare sul sito www.it-alert.it e rispondere al questionario: le risposte degli utenti, infatti, consentiranno di migliorare lo strumento.

Ecco l’It-alert arrivato a tutti e che cosa è

Suona con un trillo anomalo tutti i cellulari siciliani. Era previsto ma non tutti lo sapevano e non tjutti se lo ricordavano. Tutti  i telefoni cellulari, alle 12 di oggi mercoledì 5 luglio sono stati raggiunti da un messaggio di testo “IT-alert”, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale. Tutti i dispositivi agganciati a celle di telefonia mobile nell’Isola hanno suonato contemporaneamente, emettendo un segnale distintivo diverso da quello delle notifiche a cui siamo abituati.

I test

Non è il primo test e non sarà l’ultimo. Tra fine giugno e i primi di luglio sono stati effettuati, nelle cinque regioni che aderiscono alla sperimentazione (Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria, ed Emilia Romagna), test per verificare le funzionalità del sistema. Superata la fase di test, “IT-alert” consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a sei casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile: maremoto (generato da un terremoto), collasso di una grande diga, attività vulcanica (per i vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli), incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense. È importante sottolineare che “IT-alert” non sostituirà le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale, ma andrà a integrarle. Uno strumento in più per lanciare avvisi urgenti in caso di emergenza

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