Gli ultimi due episodi che sono molto simili a quanto avvenuto ieri a Sferracavallo si sono consumati a Palermo il primo all’Arenella il secondo a Borgo Nuovo.

Era il sette ottobre del 2017 quanto Alessandra Ballarò, 21 anni, sparò e uccise un vicino di casa e ferì il fratello.

Per questo omicidio avvenuto tra i vicoli dell’Arenella c’è stato un processo. In primo grado la giovane donna è stata condannata a 18 anni di carcere dal giudice per l’udienza preliminare Fabrizio Anfuso.

L’accusa, rappresentata dal pm Renza Cescon, aveva chiesto per l’imputata l’ergastolo per l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi.

I fatti risalgono al 7 ottobre scorso, quando una piazzetta dell’Arenella si trasformò nel teatro di un omicidio. Dopo l’ennesima lite fra i due gruppi familiari, scatenato dall’acquisto di un immobile, Alessandra Ballarò rientrò di corsa in casa e impugnò una pistola.

Quindi aprì il fuoco uccidendo Leonardo Bua e colpendo il fratello Giuseppe al fianco. Pochi minuti dopo piazzetta Caruso era piena di gente, ambulanze e poliziotti.

Gli investigatori della Squadra Mobile e della Scientifica, terminati i primi rilievi, si sono resi conto che in un vaso posizionato nel balcone di casa dei Ballarò c’erano dei fori sospetti. Uno di quei buchi serviva a nascondere la telecamera di un sistema di videosorveglianza che la famiglia installò proprio per i precedenti scontri con i Bua.

Proprio quelle immagini incastrarono la giovane omicida, che ha confessato la propria responsabilità e la dinamica dei fatti, sottolineando il fatto che fosse stata “spinta” dal senso di protezione nei confronti del padre.

L’arma non è stata più ritrovata poiché il fratello della giovane Alessandra, che ha patteggiato 2 anni per la detenzione illegale della pistola, si prese l’incarico di farla sparire, probabilmente dopo averla lanciata in mare.

Era il 25 giugno del 2016 quanto dopo una furiosa lite Francesco Lo Monaco uccise Vincenzo Barbagallo dopo una furiosa lite tra vicini.

Anche in questo caso c’è stato un processo e una condanna a 20 anni. Il gup Maria Cristina Sala ha condannato Francesco Lo Monaco, accusato dell’omicidio di Vincenzo Barbagallo (68 anni) e del tentato omicidio del figlio, Domenico Barbagallo, a sua volta condannato a 10 anni e 8 mesi per aver provato a uccidere Lo Monaco.

Per quest’ultimo, nel processo che si è svolto in abbreviato, è stata esclusa l’aggravante dei futili motivi.

I fatti risalgono al 25 giugno 2016. Due donne, vicine di casa, si sono resi protagonisti di una lite per problemi di convivenza all’interno del condominio di largo Pozzillo, dove qualcuno si era lamentato per alcuni panni stesi e gocciolanti.

Dopo un primo “contatto” sembrava che la situazione fosse tornata alla normalità. Poi sono entrati in gioco i rispettivi mariti, che hanno dato vita a un’accesa discussione. A quel punto Domenico Barbagallo avrebbe sparato contro Lo Monaco, colpendo però il portone.

Dopo essere riuscito a sfuggire all’agguato, Lo Monaco è andato a recuperare una Beretta calibro 7.65 per regolare i conti, ha aperto il fuoco uccidendo il 68enne e ferendo il figlio.