Lo hanno massacrato di botte per rubargli la fede e pochi spiccioli. Avevano chiesto dell’acqua. Una volta dentro l’appartamento lo hanno iniziato a picchiare.
Il proprietario di casa, 89 anni, è stato pestato a sangue e ridotto in fin di vita. Giovan Battista Riccobono da quasi due settimane lotta contro la morte, disteso su un lettino del reparto di rianimazione dell’ospedale Villa Sofia.
E’ stato vittima di un assalto lo scorso 25 agosto, mentre si trovava nella sua abitazione, in largo Campofiorito, a Borgo Nuovo.
La storia è stata raccontata nell’edizione di oggi del Giornale di Sicilia. I carabinieri si sono messi sulle tracce dell’aggressore e sono ancora a caccia di elementi utili per ristabilire quanto accaduto e inchiodare il colpevole.
Al momento dell’assalto l’ottantanovenne si trovava solo in casa. Ha cercato di opporre resistenza, ma non ce l’ha fatta.
Il rapinatore è fuggito con 60 euro, un orologio e delle fedi, di cui una ricordo dei cinquant’anni di matrimonio. “Mio padre è in rianimazione – ha detto il figlio al Giornale di Sicilia – e i medici purtroppo non sono affatto ottimisti per la sua ripresa, anzi ci hanno proprio detto di non illuderci, che le speranze sono poche. Quando sono arrivato in casa l’ho trovato con il volto tumefatto e persino con un buco allo sterno, segno che quando lo hanno picchiato hanno usato qualche oggetto, una chiave o chissà che altro”.
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